Birra Pasturana La ricetta arriva dal passato

Il birrificio sorge nell’omonima località alessandrina ed è guidato dal mastro birraio Simone Sparaggio. Filo d’Arianna è il “boccale forte” dell’offerta strettamente legata al territorio

14 gennaio 2020 | 11:48
di Giovanni Angelucci
Radicalizzazione nel Paese di origine già dal nome: Pasturana (Al), un piccolo Comune nel basso Piemonte. Ciò che ha motivato fin dall’inizio i soci è stata la passione per la birra di qualità e il desiderio di ritrovare la tradizione del passato, riportandola nel presente ed esaltandone la ricchezza intrinseca.


La prima cotta risale al 14 maggio 2009

«Le birre di Birra Pasturana - racconta il mastro birraio Simone Sparaggio - si distinguono perché spesso originali e tutte rigorosamente rifermentate. Sin dalla prima cotta del 14 maggio 2009, il “cavallo di battaglia” è la Filo d’Arianna, birra chiara, fruttata, con una leggera nota acidula che la rende molto dissetante e beverina. A questa si sono aggiunte dapprima le “base” Filo Doppio, Filo di Fumo e Filo Malpelo e, successivamente, un numero maggiore di referenze che comprende alcune birre prodotte regolarmente, come la Minotauro, Filo Forte, Filo da Torcere e Framboise, ad altre di produzione stagionale o occasionale».

Alla squadra si aggiungono Cristiano Laguzzi che si occupa della parte legale/amministrativa, Stefano Becchi, il commerciale, e Pierluigi Meloncelli, il tecnico e realizzatore dell’impianto. Progettato autonomamente, quest’ultimo ha una capacità di circa 600 litri a cotta, per una produzione annua di circa 400 ettolitri, commercializzati sia in fusto, sia in bottiglia. Simone seleziona e lavora i migliori malti, luppoli e lieviti per produrre birre principalmente ispirate alla scuola belga e britannica dell’alta fermentazione. Conosce bene il prodotto e garantisce la costante qualità, cosa non sempre facile, specialmente nel settore artigianale.

Ma quanto territorio c’è nelle birre? «Siamo fortemente legati al territorio e al paese di origine - raccontano - tanto da aver collaborato alla nascita della rinomata e annuale manifestazione pasturanese Artebirra. Le terre dove è ubicato il birrificio sono da sempre principalmente votate al vino ed è proprio con il mondo del vino che Birra Pasturana sperimenta gran parte delle sue produzioni». Il mastro birraio calibra sapientemente gli ingredienti, inserendo in alcune birre mosto d’uva o vinacce, la frazione nobile del prodotto; l’uso delle vinacce è stato, dal 2010, una novità nel settore anche grazie a questa realtà.

Tra le birre con vinacce spicca la Filo Forte Oro, una Grape Beer aromatica con grado alcolico 9%, morbida e avvolgente con tono rotondo e finale secco dato dal passaggio del mosto su vinacce di Cortese Passito (1° premio all’evento di settore Birra dell’Anno). Tra le birre realizzate con mosto la Filare!, una birra chiarissima e leggera, con grado alcolico 4,5%, prodotta con mosto di uve Cortese di Gavi e con lieviti misti, che ricorda il sentore del Prosecco. C’è poi la Birra di Natale 2019, una Iga, che vanta un anno di maturazione in bottiglia; ha grado alcolico 7,5%, è chiara con leggere sfumature rosate, dovute all'utilizzo di un mix di vinacce di Brachetto e Moscato passiti, in parte aggiunte anche in fermentazione.

Sempre nel 2019 sono state prodotte due birre maturate in barrique da grappa della distilleria Gualco di Silvano d’Orba (Al), rifermentate in bottiglia: Miss Kriek e L’ora Sesta, nate per essere assaporate lentamente, a temperatura ambiente, quasi come una grappa. Miss Kriek è scura e complessa, con grado alcolico 9,6%, prodotta con vinacce da Nebbiolo e ciliege amare e successiva aggiunta di mosto di visciole nella maturazione in botte. L’Ora Sesta è una chiara extra strong con grado alcolico 12%, sentori che evocano il distillato.

Per informazioni: www.birrapasturana.it

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