Chianti Docg, nuovo disciplinare per avvicinarsi ai gusti del mondo

Un cambiamento importante, che permette alle aziende di adeguarsi alle normative europee producendo vini sì di qualità, ma che trovino riscontro anche nei gusti dei mercati esteri

03 settembre 2019 | 18:00
È qiesto l’obiettivo della modifica sulle caratteristiche al consumo del disciplinare del Vino Chianti Docg pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 agosto 2019 e diventata quindi realtà in ambito nazionale.


Giovanni Busi

La modifica interessa il residuo zuccherino massimo e arriva dopo un lungo lavoro di istruttoria che ha visto in prima fila il Consorzio Vino Chianti come portavoce delle aziende toscane e della loro necessità di allinearsi alle normative europee. Un processo di riqualificazione e riposizionamento che segue una tendenza già vista per altre denominazioni in Europa.

«Dopo lungo lavoro che ci ha visti impegnati per tanto tempo - ha dichiarato il presidente del Consorzio Vino Chianti, Giovanni Busi - il Ministero ha approvato la richiesta di modifica del disciplinare. Un processo di adeguamento alle normative europee che garantisce maggiore competitività e una maggiore capacità del vino Chianti Docg di allinearsi ai gusti dei consumatori che inevitabilmente si modificano nel tempo. Ciò permetterà alle aziende interessate di poter presentare dei vini secchi, sempre di altissima qualità ma più graditi al palato dai mercati prevalentemente orientali e americani. Un passaggio atteso da tante aziende che, se vorranno, potranno adeguarsi a questi nuovi standards. Ci aspettiamo dunque un aumento delle vendite su mercati esteri, che già presentano grandi potenzialità e su cui ci sono più ampi margini di sviluppo».

Il Consorzio ha già inviato una circolare a tutte le aziende con i dettagli delle modifiche e i riferimenti legislativi completi. L’allineamento del valore del residuo massimo zuccherino ai parametri comunitari previsti per i vini secchi consentirà di avere un parametro massimo pari a 4 g/l, oppure entro 9 g/l purché il tenore di acidità totale, espresso in grammi di acido tartarico per litro, non sia inferiore di oltre 2 g al tenore di zucchero residuo.

Al momento la modifica è introdotta solo a livello nazionale, a partire dalla campagna vendemmiale 2019/2010 e per i vini atti a diventare Dop “Chianti” provenienti dalle campagne 2018/2019 e precedenti, a patto che siano in possesso dei requisiti stabiliti nel disciplinare consolidato. Prima di essere applicabile nel territorio dell’Unione europea e nei Paesi terzi, la modifica al disciplinare dovrà essere pubblicata sulla Gazzetta dell’Unione europea.

La pubblicazione è prevista entro tre mesi dalla data di trasmissione della domanda da parte del Ministero alla Commissione Europea avvenuta lo scorso 25 luglio 2019. Quindi, solo dopo tale passaggio, i vini Chianti Docg con il nuovo limite del residuo zuccherino massimo potranno liberamente circolare anche al di fuori dell’Italia.

Per informazioni: www.consorziovinochianti.it

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