L'eccellenza di Radda in Chianti Legame saldo tra vino e territorio
Il Chianti è anche un vino o il Chianti è anche un’area unica in Toscana? Quesiti che nascono se un prodotto Dop o Doc si identifica a tal punto con la terra d’origine da portarne il nome
27 maggio 2019 | 10:51
di Vincenzo D’Antonio
Roberto Bianchi
Le prime necessarie distinzioni tra Chianti e Chianti Classico. Per capire bene l’entità di queste distinzioni, frutto di analisi dei territori a migliore vocazione nella coltivazione dei vigneti, passi efficacemente un’immagine calcistica. Poniamo che tutto il territorio del Chianti sia il campo da gioco. E allora il cerchio del centrocampo è il territorio del Chianti Classico. E adesso diamo un ulteriore sguardo. Cosa c’è al centro del centrocampo? C’è il dischetto dal quale si batte il calcio d’inizio. Ecco, quel dischetto al centro del centrocampo è il comune di Radda in Chianti (Si). Radda in Chianti, cuore del Chianti Classico.Radda in Chianti, borgo collinare tra i più belli del nostro Belpaese, conta poco meno di 2mila abitanti e si sviluppa su una superficie di circa 81 kmq ad un’altitudine di 545 metri. L'occupazione agricola è del 30%. Qui fanno vino oltre 30 aziende e il 64% della superficie vitata del territorio comunale è biologica certificata.
Il Sangiovese è l'anima del territorio di Radda in Chianti; un vitigno straordinario ed esuberante. Il Sangiovese, così duttile nell’adattarsi a differenti terreni e pure così preciso nel saper sempre apporre la sua firma identitaria. I vigneti di Radda in Chianti si trovano ad un'altitudine che va dai 280 mt fino ai 845 mt. I terreni sono in prevalenza costituiti da sabbie derivanti dalla disgregazione del macigno, da argille calcaree e da galestro.
La superficie vitata totale è di 700 ettari, con una produzione media annua di 3 milioni di bottiglie. L'azienda più piccola possiede 0,5 ettari, mentre la più grande ha 100 ettari. E come si poteva qui, nel centro del centrocampo, non adoperarsi affinché si innescasse un’ulteriore valorizzazione del Chianti Classico? E difatti è successo.
Nel settembre 2018 nasce l’Associazione Vignaioli di Radda - presieduta da Roberto Bianchi - che pone a suo scopo la promozione delle eccellenze vitivinicole di Radda in Chianti. Tra i punti fondamentali dello Statuto dell'associazione, di cui fanno parte 24 cantine, ci sono il rispetto dell’ambiente e della biodiversità, la conoscenza dell’area di appartenenza e delle sue tradizioni colturali ed enologiche, i vini prodotti da uve del territorio e la centralità del sangiovese. Nonostante le diverse dimensioni aziendali, le origini e le storie personali, le realtà appartenenti all'Associazione Vignaioli di Radda condividono il comune amore per un territorio unico, sia da un punto di vista paesaggistico, che culturale, ed il desiderio di preservarlo e di promuoverlo in forma coordinata. Presidente dell’Associazione è Roberto Bianchi di Val delle Corti, il vicepresidente è Martino Manetti di Montevertine.
I soci sono: Borgo La Stella, Borgo Salcetino, Brancaia, Cantina Castelvecchi, Caparsa, Castello di Albola, Castello di Radda, Castello di Volpaia, Castello di Monterinaldi, Colle Bereto, Fattoria di Montemaggio, Istine, L’Erta di Radda, Monteraponi, Montevertine, Podere Capaccia, Podere l’Aja, Podere Terreno alla Volpaia, Poggerino, Pruneto, Tenuta Carleone di Castiglioni, Terrabianca, Val delle Corti, Vignavecchia.
Meditati assaggi in un'adeguata ancorché pittoresca cornice degustativa hanno trasmesso sensazioni di grande fascino e ci inducono ad una riflessione: negli ultimi 40 anni l’accrescimento delle competenze agronomiche ed enologiche, il grande lavoro in vigneto prima ed in cantina dopo, l’ampliamento di mansioni volte ad incrementare le relazioni di mercato, hanno portato a fare vini che alla pressoché raggiunta perfezione tecnica aggiungono la seduzione di un racconto schietto. Sì, il racconto delle leggi eterne dell’uomo che diviene stanziale nell’area mediterranea.
La legge dell’uomo che dal grano ricava il pane, dall’ulivo ricava l’olio e dalla vite ricava il vino. Qui a Radda in Chianti si respira naturalmente la quieta e struggente narrazione di ciò. Qui, a Radda in Chianti, l’associazione sa abilmente prodigarsi affinché la tensione al miglioramento continuo, con l’indissolubile valenza identitaria tra territorio e vino, non solo non abbia a sopirsi ma anzi tragga sempre nuove indicazioni per incrementare la propria visibilità e per darsi proprio distintivo e profittevole posizionamento.
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