Pinot Nero, non solo Alto Adige... Tre eccellenze da Toscana e Umbria

Sicuramente la tradizione porta sulle alture altoatesine il primo pensiero, ma lungo tutto lo Stivale stanno nascendo altre realtà capaci di valorizzarlo al meglio. Toscana e Umbria sono tra queste

22 aprile 2022 | 09:30
di Guido Ricciarelli

Quasi automatico, se si parla Pinot Nero italiano, associarlo all’Alto Adige. In effetti si tratta del vitigno più antico di queste latitudini. Il fatto che la sua coltivazione si sia protratta per millenni ha determinato che nei vari territori assumesse nomi locali diversi, ma dal 1984 il suo nome ufficiale in Francia diventò Pinot Noir, mentre in Germania, dal Novecento assunse la denominazione di Blauer Spatburgunder (Pinot Nero tardivo). In Austria, come pure in Alto Adige, si è imposta la denominazione Blauburgunder, meglio nota come Pinot Nero.

L'esperienza in Centro Italia: l'Umbria...

Reso il doveroso omaggio alla zona che può esibire la primogenitura nazionale nella coltivazione di questa varietà, va però detto che nell’Italia centrale e, più nello specifico, in Toscana ed Umbria, esistono esempi particolarmente riusciti. Dalle terre della zona di Orvieto, Narni per la precisione, La Madeleine propone un Pinot Nero, il 2015, in grande spolvero. La passione politica di Massimo D’Alema e sua moglie Linda Giuva si travasa in un’azienda giovane ma con idee molto chiare sulla filosofia produttiva da adottare. Coadiuvata da una consulenza di prim’ordine (Riccardo Cotarella), predilige i vitigni internazionali come Cabernet Franc e appunto, Pinot Nero.

...e la Toscana

Questo vino ha un color rosso rubino con riflessi granato. Il naso gioca su piccoli frutti rossi, come ribes, fragoline e lamponi. In bocca si aggiungono sentori di petali di rosa, frutta secca, crosta di pane. Allunga nel finale su note di rabarbaro, genziana e resina molto persistenti. Andiamo in Toscana con Montauto, tenuta ubicata a Manciano, dunque nel grossetano. Riccardo Lepri può contare su suoli argillosi e ricchi di minerali, molto adatti per favorire le potenzialità di una varietà come il Pinot Nero. Questo 2018 si presenta di un rosso rubino di buona intensità. Balsamico e speziato al naso, con accenni di fragolina selvatica, lieve cannella e framboise, riprese integralmente al palato dal tratto delicato, caldo, salino, dal tannino appena accennato per un lungo finale.

Trasferiamoci ora al Castello di Potentino nella zona di Castelnuovo dell’Abate, a stretto contatto con Montalcino. L’eclettica Charlotte Horton, dal suo cilindro di etichette variegate estrae il Pinot Nero Piropo 2019 per il quale ha un debole particolare.  Questo liquido viola, frutto di terreni ricchi di minerali e calcarei, rappresenta un’anomalia per le caratteristiche dell’annata, gestita con un rischio calcolato che ha assicurato un raccolto selezionato al meglio. Frutti neri, ciliegia, mirtilli, mora di rovo, perfetta rispondenza gusto-olfattiva. Grande equilibrio ed ottima persistenza. Oltre l’Alto Adige, appunto.

 

La Madeleine
strada dei Montini 38, 05035 - Narni (Tr)
Tel 320 0664962
www.cantinalamadeleine.it

Montauto
Loc. Campigliola Km 10 - Manciano (Gr)
Tel 0564 1836068
www.montauto.org

Castello di Potentino
Località Potentino 3, 58038 - Seggiano (Gr)
Tel 0564 950643
www.castellodipotentino.com

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