Arriva la Thomas Hardy’s Ale 2017 La birra inglese attesa con curiosità
30 giugno 2017 | 18:27
di Giovanni Angelucci
La Vintage 2015 è sparita in men che non si dica e gli appassionati stanno aspettando di poter avere tra le mani questa nuova terza edizione. La Thomas Hardy’s Ale fu prodotta per la prima volta nel 1968 all’interno della birreria Eldridge Pope per commemorare il quarantennale della scomparsa del poeta e scrittore britannico Thomas Hardy. L’idea era ottenere una birra speciale, unica, riconoscibile, in grado di passare alla storia. Obiettivo centrato visto che è diventata uno dei barley wine più apprezzati e ricercati del pianeta. L’obiettivo venne centrato sin dall’inizio: forte gradazione alcolica come è nello stile, corpo importante e vellutato, lunghissima persistenza aromatica e grande longevità da portarla a vivere fino a venticinque anni. Bottiglie numerate e tanta magia ma ad un costo insostenibile, tale da far chiudere nel 1999 i battenti della Eldridge Pope.
Fu così che dal successo nacque il mito. La Thomas Hardy’s Ale divenne un oggetto di pregio più che una birra e fu più semplice acquistarla all’asta che in un pub. Nel 2003 la birreria O’Hanlon le diede nuova vita conservando l’esclusività. Sei anni poi la birra iconica tanto amata scompare nuovamente. E a questo punto della storia entra in scena l’Italia. Nel 2012 Sandro e Michele Vecchiato di Brew Invest intraprendono un percorso difficile e appassionato, che oggi ha riportato la birra mito a rivivere ancora una volta, sfatando l’oblio in cui era destinata a cadere.
Dunque tanta curiosità di scoprire come i birrai guidati da Derek Prentice, decano della birra inglese, siano riusciti ad affinare ulteriormente la ricetta e la metodologia produttiva della regina dei Barley Wine; nel corso della sua storia quasi cinquantennale infatti la Thomas Hardy’s Ale è cambiata parecchio in termini produttivi, una birra mai uguale e sempre in evoluzione.
«Siamo riusciti a farla rinascere e ora diventerà immortale, abbiamo intenzione di creare delle limited editon coinvolgendo alcuni tra i più grandi birrai del mondo», raccontano i due soci italiani. Mentre si aspetta il lancio ufficiale della nuova 2015 non si può che augurare lunga vita ad una delle birre più ricercate del mondo.
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Alberto Lupini