Vendemmia, in Franciacorta si prevede un calo del 25%

Doveva iniziare il 10 agosto, ma è in ritardo a causa delle gelate primaverili. La vendemmia di quest'anno, si prevede, sarà comunque di buona qualità, ma la produzione nel bresciano sarà inferiore

12 agosto 2021 | 19:08
di Renato Andreolassi

Solitamente in passato, alle pendici  del Mont'Orfano, a Coccaglio,  la vendemmia delle prime uve delle Docg di Franciacorta, iniziava verso il 10 agosto. Quest'anno, causa bizze del tempo, non sarà così precisa: la Coldiretti lombarda ipotizza le prime raccolte di Pinot Nero a partire dal 20 agosto. In provincia di Brescia le gelate primaverili hanno infatti ritardato lo sviluppo dei germogli delle viti, su cui poi nei mesi estivi si sono abbattute a macchia di leopardo anche diverse grandinate talvolta violente, con chicchi di ghiaccio grandi come noci, accompagnate da forti raffiche di vento.

 

Un calo di produzione, ma una vendemmia di qualità

Nonostante il maltempo, si segnala comunque una discreta condizione sanitaria dei vigneti, preludio a una vendemmia di qualità che è destinata per circa il 90% a produzioni certificate Docg, Doc e Igt. La produzione nel bresciano si stima in calo del 25% anche se il dato definitivo dipenderà sia dall’evoluzione delle temperature, che influiscono sulla maturazione e sul peso dei grappoli, sia dall’assenza di nubifragi e grandinate che hanno un impatto devastante sui vigneti e sulle quantità prodotte.

 

 

L'importanza dell'attenzione in cantina alla sostenibilità ambientale

Ci si attende comunque un 2021 di buona qualità, anche se sarà necessario attendere il resto del mese di agosto e quello di settembre per confermare le previsioni e avere i primi dati analitici. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano,  ricorda la Coldiretti, è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing e il rapporto di fiducia che si instaura con i consumatori. Quindi è di fondamentale importanza porre in atto le migliori misure per avere uve sempre più sane con il minor impatto possibile e quest’azione richiede investimenti in macchinari e tecnologie. Brescia si classifica come una delle province con la maggior presenza di giovani viticoltori e vitivinicoltori d’Italia. Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% e il 50% di occupati per azienda in più.


 

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