Vini De Stefano, sapori d'Irpinia Ogni bicchiere è frutto di passione
Greco di Tufo, Falanghina, Aglianico: sono tante le referenze che negli anni sono state imbottigliate dai due giovani titolari-imprenditori, tutte vogliono rivolgersi agli intenditori per raccontare un territorio
08 agosto 2020 | 09:42
di Fabrizio Salce
La passione e l'attenzione cominciano dal lavoro in vigna
Siamo in Irpinia, la zona è quella legata ai Comuni di Partenopoli, Taurasi, Tufo, terre note per l’alta vocazione vitivinicola nel vero cuore della Docg Greco di Tufo. Qui i due cugini De Stefano, dopo un’accurata e attenta selezione dei vigneti, portano avanti la loro filosofia aziendale: produrre grandi vini partendo da un buon lavoro in vigna. Solo da grandi terroir si ottengono vini pregiati, autentici e decisamente gradevoli. Quel rapporto fondamentale che unisce un vitigno alle condizioni del microclima e alle peculiarità della terra su cui cresce e matura offrono determinate caratteristiche ai vini che troviamo in bottiglia.Ed è proprio con un Greco di Tufo Docg che i due giovani hanno dato vita alla loro avventura, un vitigno storico dalle origini che si perdono nel tempo, che dai piedi del Vesuvio ha trovato nei secoli la sua giusta collocazione in Irpinia. Una scelta più che coraggiosa e impegnativa che da subito è stata ottimale per identificare gli obiettivi e il posizionamento del marchio della Cantina Vini De Stefano.
Parliamo di un vino fresco, delicato e armonioso, elegante e di buona struttura, dai piacevoli profumi, ideale per accompagnare il pesce, specialmente se grigliato, ma anche i formaggi a pasta filata come la celebre mozzarella di bufala.
Dopo il Greco di Tufo per i due Francesco è stato il momento di un rosso ovvero l’Irpinia Campi Taurasi Doc. Un Aglianico prodotto con uve della sottozona Campi Taurasi. Un vino dal buon corpo e ben strutturato, la sua eleganza la si percepisce subito ed è decisamente atto ad invecchiare nel tempo.
L’Irpinia Campi Taurasi Doc. Un Aglianico prodotto con uve della sottozona Campi Taurasi
È stata poi la volta di un altro bianco di cui spesso ho scritto anche nelle declinazioni di altri territori e di altre regioni d’Italia: la Falanghina Campania Igt, fresca e morbida, un bianco che amo in modo particolare; e di un altro rosso: l’Aglianico Campania Igt, che si presenta al palato vellutato e delicatamente avvolgente.
Vendemmia dopo vendemmia il lavoro e gli intenti procedono. Due anni dopo infatti i De Stefano hanno dato forma alla realizzazione di un Irpinia Aglianico Doc denominato Corticì, nome che prende spunto da una precisa zona della collina Irpina: Corticimolo. È un vino importante per la cantina, ha richiesto molto lavoro e impegno ma che oggi regala quelle soddisfazioni che i giovani produttori speravano di ottenere. Corticì si presenta vero, presente, energico e vigoroso, armonico al contempo vivace. Anche l’Aglianico è un vitigno storico che riserva grandi emozioni, né si ottengono vini importanti da gustare per il semplice piacere di bere un buon bicchiere o da abbinare a piatti importanti di carni rosse, alle pregiate ricette a base di selvaggina, ai formaggi stagionati e saporiti.
Greco di Tufo, Falanghina, Aglianico, uve e vini di una terra molto interessante
Greco di Tufo, Falanghina, Aglianico, uve e vini di una terra molto interessante dal punto di vista enologico e agricolo. Due ragazzi che hanno le idee chiare, che vogliono offrire al mercato prodotti identificativi della loro porzione di Campania, vini che possano soddisfare i palati più esigenti, quelli degli intenditori per capirci, ma anche le bocche di chi semplicemente ama bere bene. Un buon bicchiere dunque che altro non è che il frutto del lavoro, della passione, di una filosofia di vita e di produzione di due giovani che nel vino sognano il loro futuro. A me non resta che augurargli di crescere sempre, costantemente, e di non mollare mai anche nei momenti più impegnativi che non sono mancati e non mancheranno. La produzione attuale si aggira sulle 30mila bottiglie.
Per informazioni: www.vinidestefano.eu
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