Bonus per ristrutturare alberghi e attività Marzot (Turin Palace): «Un passo avanti»

16 gennaio 2017 | 14:13
di Andrea Radic
Il ministero dei Beni culturali e del turismo ha predisposto la piattaforma informatica per l'invio delle domande per il credito d'imposta per la riqualificazione delle strutture alberghiere. Ristrutturazione edilizia, eliminazione barriere architettoniche, incremento efficienza energetica, nonché l'acquisto dei mobili e complementi d'arredo, sono le possibili azioni per cui chiedere il bonus. La documentazione andrà presentata in forma telematica attraverso il sito web, insieme all'attestazione di effettività delle spese sostenute nell'anno 2016.


 
Con l'avviso dello scorso 30 dicembre il ministero dei Beni culturali e del turismo detta le regole per l'accesso al tax credit. Il legale rappresentante dell'impresa, non ancora iscritto, può registrarsi sul portale e compilare la domanda entro le ore 16.00 del 27 gennaio 2017. La compilazione definitiva potrà essere effettuata dalle ore 10.00 del 2 febbraio fino alle 16.00 del 3 febbraio.
 
20 milioni di euro sono il fondo messo a disposizione dal governo per il 2015 e 50 milioni di euro per gli anni dal 2016 al 2019, fino a esaurimento delle risorse disponibili. Ad attestare l'effettività delle spese sostenute sono contemplate specifiche figure professionali, tra le quali il presidente del collegio sindacale, il revisore legale, il professionista iscritto nell'albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, il perito commerciale, il consulente del lavoro e il responsabile del centro di assistenza fiscale.
 
Il portale dei procedimenti produce in formato pdf l'attestazione dell'effettività delle spese sostenute, che deve essere firmata digitalmente dal soggetto autorizzato.

Ma cosa pensano i gestori di alberghi? Quali sono i principali problemi che sottolineano? Lo abbiamo chiesto a Piero Marzot, direttore del Turin Palace Hotel nel capoluogo piemontese e gestore di altre strutture a Milano.


Piero Marzot

«È un primo passo - commenta Marzot - ma la scelta vera va fatta all'origine, bisogna essere consapevoli che il turismo può essere davvero un driver per crescita economica del Paese. A partire da questo si può fare molto. Il turismo genera una grande realtà occupazionale, il numero degli addetti nel turismo in Italia è pari a quello del settore manifatturiero e quindi, possibilità di ricchezza grazie al turismo è molto grande, ma va implementata l'offerta di servizi».

«Uno studio dell'Università di Sangallo in Svizzera - sottolinea Marzot - fornisce dati molto interessanti incrociando tempi e modi del turismo. Mi spiego: c'è un convegno in una grande città che muove migliaia di persone e si conoscono i tempi della giornata di chi vi partecipa, è necessario costruire un 'offerta adeguata. Se le due ore di tempo libero vanno dalle 18.00 alle 20.00 si dovrebbero tenere aperti i musei in quegli orari e favorire così la fruibilità».

Negli aeroporti sappiamo che arriveranno 2mila persone per quel convegno? Organizziamo la frequenza dei trasporti per dare un servizio adeguato. Il discorso costruttivo è ancora una volta quello di fare sistema e coordinare le diverse responsabilità delle istituzioni, delle associazioni, dei soggetti privati che operano nel settore».

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