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Turin Palace Hotel, un gioiello in città tra fascino ottocentesco e design

Tra gli alberghi più esclusivi di Torino fin dall’Ottocento, il Turin Palace Hotel conserva alcune caratteristiche dell’epoca, immerse in uno scenario nuovo con installazioni luminose e opere d’arte contemporanea

di Piera Genta
 
10 dicembre 2015 | 16:17

Turin Palace Hotel, un gioiello in città tra fascino ottocentesco e design

Tra gli alberghi più esclusivi di Torino fin dall’Ottocento, il Turin Palace Hotel conserva alcune caratteristiche dell’epoca, immerse in uno scenario nuovo con installazioni luminose e opere d’arte contemporanea

di Piera Genta
10 dicembre 2015 | 16:17
 

Aperto a maggio, ma solo dal primo dicembre con l’inaugurazione ufficiale lo storico Turin Palace Hotel è tornato a essere il riferimento dell’hotellerie di lusso della città, ripensato per gli ospiti di oggi. Quattro stelle, categoria lusso, una spa e un ristorante gourmet. Situato in un prestigioso palazzo del 1872 in posizione centralissima proprio davanti alla stazione di Porta nuova, è stato fin dall’Ottocento uno degli alberghi più esclusivi di Torino.



Le sue camere hanno ospitato esponenti della nobiltà da Re Carlo Gustavo di Svezia alla Regina Elisabetta e personaggi del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo, Gugliemo Marconi, Pietro Mascagni, Arturo Toscanini, Federico Fellini, Helmut Newton, Maria Callas, Louis Amstrong, David Bowie, Sting, Liza Minelli, Madonna, Mick Jagger. Aveva chiuso nel 2007 dopo le Olimpiadi e una ristrutturazione rispettosa dell’originario stile art déco durata due anni ha riaperto giusto in tempo per l’Expo.

La struttura è di proprietà di Reale immobili, la gestione affidata alla famiglia Marzot, proprietaria degli alberghi milanesi Hotel Spadari al Duomo, tra i primi alberghi di design e arte contemporanea al mondo, primo in Italia e Gran Duca di York situato in un antico palazzo del Settecento nel centro di Milano. Importanti i lavori di ristrutturazione eseguiti dallo studio Artecna che hanno dovuto consolidare un edificio con tanti anni di storia che ha subito i bombardamenti dell’ultima guerra, numerosi ampliamenti e un devastante incendio. Dell’hotel degli anni Trenta sono rimasti la pianta delle sale del piano d’ingresso, i marmi d’epoca, lo scalone in ferro battuto con il corrimano in ottone.



La sala Mollino ha mantenuto la storica volta a cupola ellittica, le porte a vetrata ornate da disegni delle costellazioni, una finestra con decorazioni dorate dei segni zodiacali. Estrema cura del dettaglio per l’arredo degli interni, affidati all’architetto Patrizia Poli, hospitality designer molto nota nel mondo dell’imprenditoria alberghiera, affiancata da Margherita Marzot, responsabile dell’immagine degli alberghi di famiglia. Di grande impatto le installazioni luminose, in vetro soffiato a mano da Melograno Blu e le lampade di Artemide. E ancora le opere d’arte contemporanee di tre artisti torinesi collocate in diverse sale dell’hotel: nel salotto quattro lavori della serie zoografia apocrifa di Stefano Faravelli, nella sala d’ingresso due opere di Pierluigi Pusole e nella sala da pranzo un viso di donna di Daniele Galliano.

Una suite presidenziale e 126 stanze dotate di cabina armadio e di spaziosi bagni con vasca e doccia in marmo e finiture di pregio, delicati toni pastello dell’azzurro e del rosa, arredi in bronzo e legno laccato nero. La spa conclude l’offerta del Turin Palace: piscina con cascata ed idromassaggi, camminamento per la riflessologia plantare su ciottoli, sauna, bagno turco, docce aromatiche e diversi trattamenti; palestra affacciata sulla galleria di via Sacchi per ora riservata agli ospiti. Non mancano le sale convegni attrezzate con tecnologia d’avanguardia.



E ancora un gioiello dell’hotel, la terrazza panoramica di circa 600 mq con loggiato dove in origine avevano sede solo i locali tecnici, oggi è possibile godere una vista panoramica della città a 360 gradi e della collina. Punto di forza il ristorante Les Petites Madeleines affidato all’executive chef, Stefano Sforza (nella foto), che nonostante la sua giovane età vanta un curriculum interessante iniziato con un importante stage presso il ristorante Ducasse a 17 anni. Poi l’Hotel Bellevue di Cogne (1 stella Michelin) e il Ristorante del Cambio, successivamente da Trussardi con Luigi Taglienti, il Relais Bella Rosina nel parco della Mandria dove è stato executive chef al ristorante Gemma di Rosa (dal 2011 ad aprile 2015).

Stefano Sforza

Nelle sue interpretazioni di cucina troviamo una buona dose di creatività, con l’abbinamento di colori, ingredienti e sapori; la capacità di utilizzare con garbo ed intelligenza le tecniche di cottura innovative; l’utilizzo di materie prime di qualità eccellente e soprattutto la consapevolezza di essere entrato a far parte di una location unica in cui non possono mancare i classici della tradizione piemontese. Il suo amore per il mondo vegetale si esprime ne Il Giardino, ora in versione autunnale, erbe, ortaggi, radici e fiori e la Zuppa di radici, quinoa con polvere di carota e crumble di porcini.


Turin Palace Hotel
Via Sacchi 8 - 10128 Torino
Tel 011 0825321
www.turinpalacehotel.com
info@turinpalacehotel.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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