Chiusure anticipate, per bar e locali un conto da 250 milioni al mese

Tanto potrebbero rimetterci i locali, secondo la Fipe, se il Governo dovesse decidere un giorno di limitare l'attività delle strutture commerciali, a causa dell'incremento dei contagi da covid- 19

12 ottobre 2020 | 10:54
Il conto potrebbe essere salato, fino a 250 milioni di euro per ogni mese di chiusura. Tanto potrebbero lasciare per strada bar e locali notturni, nel caso di una nuova stretta sugli orari, ipotizzata dal Governo vista l’escalation dei nuovi casi di contagio da covid-19. La stima è della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, che prevede un calo di fatturato per le aziende del settore pari a circa 8 milioni di euro al giorno, se i locali dovessero chiudere anticipatamente rispetto agli orari canonici.

Possibili chiusure in vista per bar e locali notturni

«Non si tratterebbe solo del colpo di grazia ad un settore in difficoltà - spiegano da Fipe - quanto piuttosto di un procedimento inefficace perché i tracciamenti dimostrano che la gente non si contagia al bar né al ristorante». A supporto di queste affermazioni, la Federazione porta uno studio inglese, secondo cui solo il 3% dei contagiati nel Regno Unito, dove peraltro i pub sono molto frequentati, ha contratto il coronavirus mentre si trovava all’interno di un locale.

Da qui il motivo per cui considerare “pericoloso” un bar o un ristorante è, secondo la Fipe, “semplicemente falso”. Da Confcommercio arriva invece una nuova richiesta al Governo: «Andrebbero aumentati i controlli delle forze dell’ordine - spiegano dall’associazione - per evitare assembramenti nei dintorni dei locali. Meglio prendere misure mirate che sparare a vuoto, danneggiando attività economiche preziose». Un provvedimento, questo, già allo studio dell’Esecutivo, per cui si era già parlato, nei giorni scorsi, di destinare al controllo della movida anche i militari dell’Esercito impegnati nell’operazione Strade Sicure, a supporto delle forze dell’ordine e degli agenti della polizia locale.

L’obiettivo dei gestori dei locali è quello di proseguire nella loro attività, evitando riduzioni di orari (soprattutto per quel che riguarda, appunto, i bar e i locali notturni). La speranza è che il Governo, che ha sempre dichiarato di voler sostenere il sistema produttivo nel suo complesso, ascolti le loro istanze, anche sul fronte dei fondi messi a disposizione.

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Alberto Lupini


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