Coronavirus non ti temo Ironia e sangue freddo in Toscana

Preoccupazione tra gli operatori toscani per la stagione turistica. Ma ci sono iniziative a sostegno dei colleghi residenti nei focolai del Covid-19. È il caso del macellaio Lorenzo Chini: maschera di salame. . Ci sono già stati alcuni cali: ora preoccupano le disdette negli alberghi e negli agriturismi

01 marzo 2020 | 08:30
di Claudio Zeni
Preoccupazione tra gli operatori dell'ospitalità e della ristorazione toscana per la prossima stagione turistica ma anche iniziative a sostegno dei colleghi residenti nei focolai del Covid-19, come quella messa in atto dal celebre macellaio chiantigiano Lorenzo Chini.
Lorenzo Chini

Coronavirus non ti temo!”. E’ questa la didascalia che accompagna la foto postata sulla pagina Facebook della Macelleria Chini di Gaiole in Chianti (Si), dal titolare Lorenzo Chini, che indossa una mascherina sui generis composta da fette di salame toscano da lui prodotto.

Lorenzo, ironizzando sulla crescente fobia del Coronavirus, ha deciso nuovamente di affidarsi al web per fare qualcosa di concreto per la comunità lodigiana mettendo  all’asta su eBay la mascherina.

«Ho confezionato la mascherina, l’ho firmata e l'ho messa in vendita su eBay – esordisce Lorenzo, raggiunto telefonicamente dal sottoscritto all'interno della sua macelleria – dal prezzo iniziale di un euro siamo oggi a 140 euro e l'asta è aperta fino all'inizio del prossimo week end. Il ricavato sarà interamente devoluto, tramite il mio amico titolare del ristorante La Griglia a Terranova dei Passerini di Lodi, all’Associazione Allevatori della zona. L’isolamento forzoso che stanno vivendo, sta infatti creando loro molti problemi e quindi mi sembra giusto, da collega, dar loro una mano».

In pochissimo tempo il post con la foto di Lorenzo ha raccolto circa un milione di visualizzazioni e tutto lascia ben sperare che il prezzo della mascherina aumenti in maniera considerevole.

«L’aggiudicatario della mascherina dovrà venire a prenderla a Gaiole in Chianti – prosegue Lorenzo - sarà ospitato dalla mia macelleria, unitamente ad un pranzo o cena  per due persone adulte, bambini compresi. La mascherina non è edibile, ma uno può fare come gli pare! Edibile, invece, sono i due chili di salame toscano gran riserva Chini che saranno consegnati gratuitamente all'aggiudicatario della mascherina».

«In realtà – conclude Lorenzo  – oltre a lanciare un messaggio a sostegno delle comunità interessate dal Covid -19 il mio è stato un gesto provocatorio per far capire alla gente che la mascherina di salame funziona come quella di carta, cioè non serve a niente. Le maschere che proteggono sul serio sono quelle con il filtro, altrimenti si può usare una buona fetta di salame e poi dopo, perché no, farci anche merenda!».


Emiliano Rossi
Preoccupazione per la prossima stagione turistica è, invece, evidenziata da Emiliano Rossi, Chef patron del ristorante 'Osteria del Teatro' di Cortona e membro di Euro-Toques Italia.

«Febbraio è sempre stato per il nostro locale un mese cosiddetto 'morto' – sottolinea Emiliano Rossi – abbiamo registrato un leggero calo, ma non in maniera considerevole. A preoccuparci sono le disdette registrate dagli alberghi ed agriturismi  della zona per i mesi  primaverili. Quei turisti erano tutti nostri potenziali clienti. Credo che a livello comunicativo il problema Coronavirus non sia stato gestito in maniera adeguata. Pensiamo, comunque, in positivo nella speranza che presto tutto torni alla normalità».

Un’ondata di cancellazioni ha riguardato in questi ultimi giorni tutte le strutture toscane, dagli hotel fino ai B&B, dove in terra aretina, secondo la  Coldiretti ha già provocato un calo del 60% delle presenze in agriturismo secondo il monitoraggio di Terranostra Arezzo.

Lidia Castellucci

«Lo stato medio delle prenotazioni 2020 negli agriturismi della provincia di Arezzo alla data del 26 febbraio è pari al 50%, nell'ultima settimana le disdette delle prenotazioni sono già arrivate al 15% - spiega Lidia Castellucci Presidente di Coldiretti Arezzo - il problema principale sarà la mancanza delle prenotazioni che solitamente arrivano fino alla fine del mese di aprile, ma da alcuni giorni i nostri operatori agrituristici non ne hanno ricevuta più alcuna. Nella migliore delle ipotesi, tra mancate prenotazioni e disdette, siamo già ad un danno che supera il 60%, anche se ce ne saranno altre. Purtroppo, ancorché il problema finisse oggi, la sensazione è che il danno non si rimedierà più per il 2020».

Nelle oltre 570 aziende agrituristiche della provincia aretina con i suoi 9.000 posti letto, il panico generato dal Coronavirus sta colpendo le prenotazioni specialmente degli stranieri, a partire dalle nazionalità quali Belgio, Olanda, Germania, Paesi Scandinavi e USA, che rappresentano la maggior parte degli ospiti. Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna, in strutture familiari lontano dagli affollamenti, sono forse il luogo meno pericoloso per difendersi dal contagio, fuori dalle mura domestiche.

«L'associazione agrituristica Terranostra ha avviato una campagna per far conoscere le bellezze enogastronomiche dei territori lungo tutta la penisola così come nella provincia di Arezzo – conclude Lidia Castellucci - la nostra associazione non si ferma e lunedì 2 marzo è confermato il workshop proprio dedicato a 'L'agriturismo di Campagna Amica', che si terrà alle ore 9:30 presso la Casa dell'Energia in via Leone Leoni. Una tavola rotonda alla quale parteciperanno e porteranno il loro contributo enti ed istituzioni regionali e provinciali, nonché il presidente nazionale di Terranostra Diego Scaramuzza e il direttore Elisabetta Montesissa, che si concentreranno sui temi legati all'importanza della crescita e dello sviluppo della cultura dell'ospitalità rurale, del cibo del territorio, del paesaggio e della biodiversità alla luce anche del Covid- 19».

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