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Gli albergatori di Milano «Perdiamo 2,1 milioni al giorno»

Il presidente di Atr, l’associazione milanese degli albergatori affiliata a Confesercenti, sull’effetto coronavirus: «Con il blocco prolungato degli eventi a fine marzo il conto rischia di superare i 60 milioni di euro».

 
29 febbraio 2020 | 10:46

Gli albergatori di Milano «Perdiamo 2,1 milioni al giorno»

Il presidente di Atr, l’associazione milanese degli albergatori affiliata a Confesercenti, sull’effetto coronavirus: «Con il blocco prolungato degli eventi a fine marzo il conto rischia di superare i 60 milioni di euro».

29 febbraio 2020 | 10:46
 

L’associazione degli albergatori dell’area metropolitana milanese aderente a Confesercenti (Atr), ribadisce l’allarme sulle conseguenze che scaturiranno dal prolungamento del blocco degli eventi dovuto all’emergenza da coronavirus. La situazione è complessa: hotel quasi vuoti fino a metà marzo, disdette fino ad aprile per gli eventi e i congressi con una generale sfiducia a prenotare nuovi soggiorni per molti dei mesi a venire.

Camere d'albergo deserte in questi giorni a Milano -  Gli albergatori di Milano «Perdiamo 2,1 milioni al giorno»

Camere d'albergo deserte in questi giorni a Milano

A Milano ci sono circa 30mila camere d’albergo che l’anno scorso avevano un tasso di occupazione superiore al 90%. «Se, come suggeriscono i dati dei nostri associati, l’occupazione di marzo sarà in media attorno al 20% - si legge in una nota dell’associazione - vuol dire che ogni giorno ci saranno 21mila camere vuote rispetto all’anno scorso pari a una perdita di 2,1 milioni di euro al giorno se consideriamo un costo medio della camera pari a 100 euro».

«A fine marzo il conto rischia di superare i 60 milioni di euro - spiega il presidente di Atr, Rocco Salamone - Nel 2018 Milano inoltre ha potuto contare su un milione di presenze nel mese di marzo di cui 600mila straniere che detenevano il record della più alta spesa sul territorio anche per shopping, cibo e intrattenimento. Se pensate che la spesa in hotel rappresenta circa un terzo delle spese di viaggio dei turisti, potete capire come il mancato indotto per la città sia una cifra ancora maggiore».

Per questo serve che riprendano gli eventi e le manifestazioni che portano nuovi clienti a turismo, ristorazione e commercio. «Ringraziamo il sindaco Sala per aver richiesto la riapertura del Duomo come simbolo della rinascita di Milano – ha aggiunto Salamone – un’operazione anche a nostro avviso importante, ma adesso insieme alla cultura bisogna far ripartire il business, ovviamente con le dovute precauzioni da adottare per contenere i contagi da coronavirus. Abbiamo piena fiducia nelle nostre Istituzioni e per questo siamo disponibili a sposare e sostenere le campagne di promozione che serviranno per accelerare il rilancio in primo luogo della nostra Milano».

Ieri sera sull'emergenza si è espresso anche il Silb lombardo, l'associazione dei locali da ballo, che ha posto la questione delle discoteche, chiuse in Lombardia nel fine settimana; un altro settore che (non solo nel capoluogo lombardo), è penalizzato fortemente dall'allarme coronavirus e che, invece, vorrebbe poter da subito ripartire.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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