Fico, genialata di Farinetti Ma manca la vera impronta contadina

Più che Disneyland mi sembra una Expo in miniatura. Giudizio sintetico su Fico, la Fabbrica italiana contadina di Oscar Farinetti a Bologna che ho visitato martedì con un amico alla pre-apertura su invito

17 novembre 2017 | 10:11
di Renato Andreolassi
«Andiamo a Bologna - mi invita un amico grossista nel campo dell'ortofrutta, Oliviero Gregorelli - a vedere la nuova creatura del mago di Eataly Smeraldo a Milano». Con Gregorelli passiamo prima a visitare, sempre in via Canali, il mercato ortofrutticolo che ha dovuto sloggiare per fare posto, come recita la pubblicità al “più grande parco agroalimentare al mondo”. Struttura superata, il mercato ortofrutta, in ferro cemento, dove - mi fa osservare l'esperto - manca il ciclo completo del freddo e con solo una ventina di operatori».



Dal mercato a Fico, il passo è breve. Poche decine di metri. In futuro diventerà un tutt'uno? Premessa: sono prevenuto perché mi attendevo qualcosa di veramente contadino. C'è ad esempio, per quel che sono riuscito a vedere nelle 4 ore della visita, un solo banco dell'ortofrutta. Abbondano i luoghi di ristoro, le botteghe, i bar, i simili “alberi della vita” in miniatura e ancora, giostre e aule didattiche e poi come in un grande-mega-supermercato, casalinghi, una vasta vetrina di vini, salumi e formaggi e di tutto di più.



A mio modestissimo modo di vedere, Fico è una genialata di Farinetti (osannato e acclamato durante la passeggiata sotto le volte ex mercato in legno lamellare) nata e perseguita con tenacia sull'onda di Expo. Troppe le similitudini e i richiami con i padiglioni di Rho. Interessanti i laboratori o le 40 fabbriche contadine di farine e latticini. Una strizzata d'occhio alle scolaresche. Non siamo riusciti a vedere, per cui il giudizio rimane sospeso, i 2 ettari di campi e stalle all'aria aperta. Ci ritorneremo perché il rodaggio non fa testo e poi il giorno prima Bologna era stata imbiancata dalla neve. I prezzi minimi sono più che abbordabili, 1 euro una bottiglia d'acqua minerale, 1,10 il caffè, panini e pizze dai 3,50 ai 9 euro. Certo, ci sono ancora molte cose da sistemare e portare a pieno regime perché come ha scritto Natale Farinetti, detto Oscar nel bel volumetto "Ricordiamoci il futuro", è importante sapere da dove arriviamo per decidere dove andare.

Per informazioni: www.eatalyworld.it

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