Il giornalista faccia informazione seria
Parlando con i ristoratori la frase che mi sono sentito ripetere spesso è che molti giornalisti mangiano e soggiornano gratis nei loro locali con la scusa di recensirli senza poi scrivere nemmeno una riga
12 ottobre 2018 | 15:05
di Renato Andreolassi
La stilettata è arrivata durante i saluti introduttivi senza provocare particolari reazioni fra gli oltre 200 partecipanti al corso dedicato all’analisi e all'approfondimento del valore e dell'importanza del cibo italiano. Il presidente lombardo dell'Ordine dei Giornalisti Alessandro Galimberti, con la dovuta diplomazia, ha rimarcato il difficile confine che esiste fra informazione, pubblicità occulta e, come si suol dire in gergo, “marchette” vere e proprie, che rischiano di squalificare anche coloro che cercano di svolgere con obiettività e professionalità il lavoro di critico enogastronomico.
Lungi da me dal voler esprimere giudizi, certo è che la considerazione/autocritica emersa durante il corso, come ha detto un relatore, è stata chiara come raramente avviene in altri settori. «Dobbiamo batterci per mantenere in vita anche in futuro l'Ordine - ha detto Galimberti - perché ci viene invidiato a livello internazionale ed è un organismo fondamentale per la tutela della nostra categoria».
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini