Il Governo colpisce ancora sul passaggio in giallo. Ristoratori: Illogico da lunedì

Dal Comitato tutela ristoranti Bologna lo sconcerto del settore che si domanda perché il passaggio non avvenga come sempre la domenica. Danno per i ristoratori che tra sanificazione e acquisti erano pronti . Ancora una volta non c'è rispetto per chi deve gestire dei pubblici esercizi che già hanno orari e capienze ridotti (quando possono stare aperti)

30 gennaio 2021 | 16:25
Chiarezza. Serve chiarezza e rispetto. Continuiamo a dirlo. E coerenza. Questo è ciò che il Governo deve ai ristoratori. E, suggeriamo, se il Governo è “confuso” sul da farsi che chieda aiuto ai diretti interessati, coinvolgendo le associazioni di categoria, e quanto meno si preda “10 minuti” per pensare prima di fare cose avventate e affrettate. Che aggiungono danni su danni al settore. Oltre che, giustamente, a fare montare la rabbia a ristoratori e gestori fin troppo colpiti e bistrattati in questa pandemia.

Passaggio in giallo da lunedì. Ristoratori: illogico!
Perché tra errate comunicazioni e contrordini incomprensibili emanati del Governo non si contano più i disagi e la grande confusone generata tra gli addetti al settore. Ultimo in linea temporale, il passaggio delle regioni dall’arancione al giallo non più come ormai era consuetudine la domenica (in questo caso il 31 gennaio) ma il lunedì.


Passaggio in giallo da lunedì e non da domenica? Per i ristoratori illogico

Una scelta che, giustamente, ha fatto arrabbiare i ristoratori increduli e che, come sottolinea il Comitato tutela ristoranti Bologna, rivela una totale mancanza di attenzione e conoscenza delle tempistiche della ristorazione.

E proprio tale Comitato, formato da 72 società nel Bolognese che gestiscono 90 esercizi, tra nuove realtà e ristoranti storici, ha chiesto l’immediata rettifica della data di entrata in vigore della ordinanza del ministero della Salute del 29 gennaio.

Ciò che lascia stupiti, come sottolineano i ristoratori, oltre alla tardiva comunicazione (dopo che tra l’altro tutti gli organi di stampa avevano riportato fino a venerdì sera che il provvedimento sarebbe entrato in vigore a patire da domenica 31 gennaio) la sua illogicità: perché se in passato tali ordinanze venivano emanate il venerdì per entrata in vigore la domenica successiva, ora non andrebbe più bene?

Il Governo non conosce le dinamiche di un ristorante
Ma soprattutto denota, ancora una volta, la totale ignoranza del Governo in materia di gestione di un ristorante che prima di riaprire la domenica acquista i prodotti già il venerdì così come procede alla pulizia e alla sanificazione di tutti gli ambienti, operazioni chiaramente non effettuabili il sabato per la domenica.

A ciò si aggiungono inevitabili danni di immagine e ulteriori disagi in quanto ogni ristoratore annuncia la riapertura domenicale attraverso i propri social network. Senza contare ora il malumore per dover annullare in un brevissimo arco di tempo le prenotazioni ricevute.

Infondo, a questo punto, non è chiedere troppo ma semplicemente smettere di “sparare sulla Croce Rossa”: il giallo c’è perché continuare a fare del male a una categoria già in ginocchio, a maggior ragione perché, colpendo loro, si colpisce una tra le prime voci dell’economia del Paese.

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Alberto Lupini


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