In Toscana liberi 10 agriturismi per il ricovero dei contagiati

La Cia Agricoltori ha messo a disposizione le prime strutture per accogliere pazienti affetti da coronavirus. Isolamento e cure saranno garantiti grazie ad un accordo con la Regione

16 marzo 2020 | 12:03
di Claudio Zeni
Sono stati messi a disposizione della Regione Toscana i primi dieci agriturismi della Cia Agricoltori della Toscana che saranno destinati ad ospitare persone affette da Coronavirus poco sintomatici o in via di guarigione. Grazie all’accordo stretto tra la Regione Toscana e le associazioni di categoria - ricorda la Cia regionale - gli agriturismi saranno in grado di garantire isolamento e cure in una situazione confortevole ma controllata; liberando posti letto negli ospedali senza far tornare nelle proprie abitazioni i pazienti prima della totale negativizzazione.


Agriturismi liberi in Toscana

«Al momento - spiega il direttore di Cia Toscana, Giordano Pascucci - abbiamo comunicato alla Regione, la disponibilità di dieci strutture agrituristiche dislocate nelle province di Siena, Grosseto, Pisa, Arezzo e Livorno. Come Cia e singole aziende agricole in tutta la Toscana, facciamo il possibile per dare un contributo importante in questa fase di emergenza sanitaria; con gli agricoltori che non si fermano mai per garantire la produzione di alimenti e materie prime, ed adesso con la disponibilità delle strutture. Tutti insieme ce la dobbiamo fare».

In totale saranno almeno duemila i posti letto, distribuiti in varie zone della Toscana e ricavati dall’utilizzo di hotel, residence ed agriturismi attualmente vuoti, fa sapere una nota della Regione. Grazie a questo accordo sono stati definiti un contratto tipo e dei compensi standard per l’uso esclusivo da parte della Regione delle strutture ricettive per la gestione dell’emergenza Covid-19.

Le associazioni hanno verificato la disponibilità dei loro associati e la risposta del settore è stata positiva: le prime liste con i nominativi delle strutture pronte a mettersi a disposizione saranno trasmesse alle Aziende sanitarie, che progressivamente prenderanno contatti con gli alberghi ritenuti più idonei (per numero di posti, localizzazione, tipologia di struttura) alle effettive necessità.

I pazienti ospitati nelle strutture recettive riconvertite saranno essenzialmente di tre tipi: persone in isolamento che non hanno, in casa, la possibilità di mantenere  effettive distanze dai familiari conviventi; positivi al Coronavirus che non hanno sintomi o hanno sintomatologie non gravi; persone guarite dal Coronavirus che escono dal percorso ospedaliero ma non hanno ancora raggiunto la completa negativizzazione e dunque la guarigione virale. Le strutture recettive destinate ad ospitare i malati di Coronavirus dovranno avere almeno 50 posti letto. Saranno utilizzate esclusivamente ed in toto dalla Regione fino alla fine dell’emergenza e sarà completamente evitata la promiscuità tra i pazienti ospitati e i normali villeggianti.

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