Indagini sul McDonald's a Caracalla Violate le norme sul paesaggio?
L'ultima novità sull'apertura del fast food a Roma: dopo un primo via libera, l'avvio dei lavori e lo stop del Mibact, ora è la Procura ad accertarsi se l'area di costruzione sia soggetta a vincoli
25 settembre 2019 | 12:32
La struttura, che dovrebbe sorgere nel triangolo compreso tra viale delle Terme di Caracalla, via Guido Baccelli e via Antoniniana, è in stand by. Lo ha deciso a luglio il direttore generale della Direzione archeologica, belle arti e paesaggio del Mibact, Gino Famiglietti, con un deciso stop.
Adesso tutta la documentazione è stata valutata e la procura si troverà a dover verificare la regolarità della costruzione. Infatti, l'area nella quale McDonald's sta costruendo, potrebbe essere sottoposta a dei vincoli. McDonald's ha fatto ricorso al Tar, dichiarando di aver "regolarmente svolto tutte le procedure amministrative, ottenendo dagli enti competenti tutte le autorizzazioni e i nulla osta necessari e previsti per la riqualificazione del progetto".
Ed effettivamente i passaggi per dare il via al progetto ci sono stati tutti. Tra questi, anche il parere favorevole rilasciato dal soprintendente Francesco Prosperetti nel luglio 2018, con cui di fatto è stato dato l'ok alla realizzazione del fast food, avallando l'iter già avviato all'interno del dipartimento Urbanistica del Campidoglio (era stato proprio il dipartimento a chiedere il giudizio ministeriale). Come detto, lo stop è arrivato da Famiglietti a luglio 2019.
L'indagine ora è aperta per violazione dei beni paseaggistici, ovvero il reato di chi esegue dei lavori su aree tutelate per legge o zone che si distinguono per la loro bellezza non comune, come possono essere ville, giardini o parchi pubblici. Il fascicolo al momento è ancora senza indagati. Gli accertamenti sono svolti dai carabinieri del Nucleo tutela beni culturali, che hanno ricevuto da poco la delega di indagine.
Non è la prima volta che McDonald's nella capitale si trova di fronte a rallentamenti di questo tipo, a tutela del territorio, della città e delle sue bellezze architettonico-paseaggistiche.
Cantiere in stand by per McDonald's a Roma (foto: La Repubblica)
Adesso tutta la documentazione è stata valutata e la procura si troverà a dover verificare la regolarità della costruzione. Infatti, l'area nella quale McDonald's sta costruendo, potrebbe essere sottoposta a dei vincoli. McDonald's ha fatto ricorso al Tar, dichiarando di aver "regolarmente svolto tutte le procedure amministrative, ottenendo dagli enti competenti tutte le autorizzazioni e i nulla osta necessari e previsti per la riqualificazione del progetto".
Ed effettivamente i passaggi per dare il via al progetto ci sono stati tutti. Tra questi, anche il parere favorevole rilasciato dal soprintendente Francesco Prosperetti nel luglio 2018, con cui di fatto è stato dato l'ok alla realizzazione del fast food, avallando l'iter già avviato all'interno del dipartimento Urbanistica del Campidoglio (era stato proprio il dipartimento a chiedere il giudizio ministeriale). Come detto, lo stop è arrivato da Famiglietti a luglio 2019.
L'indagine ora è aperta per violazione dei beni paseaggistici, ovvero il reato di chi esegue dei lavori su aree tutelate per legge o zone che si distinguono per la loro bellezza non comune, come possono essere ville, giardini o parchi pubblici. Il fascicolo al momento è ancora senza indagati. Gli accertamenti sono svolti dai carabinieri del Nucleo tutela beni culturali, che hanno ricevuto da poco la delega di indagine.
Non è la prima volta che McDonald's nella capitale si trova di fronte a rallentamenti di questo tipo, a tutela del territorio, della città e delle sue bellezze architettonico-paseaggistiche.
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