Maltempo, agricoltura in ginocchio A rischio un quarto del raccolto

Il rischio, serio, è quello di un raccolto più povero di almeno il 25%, con probabili ripercussioni sul carrello della spesa. Il maltempo non fa sconti e continua a imperversare da Nord a Sud anche in queste ore . I campi sono allagati pressoché ovunque; a Milano le ciliegie hanno raggiunto i 20 euro al chilogrammo

27 maggio 2019 | 14:37
Lo scenario è preoccupante: il bilancio definitivo di queste ripetute ondate di maltempo si avrà solo tra qualche settimana, quando si potrà fare la conta di quello che i campi avranno prodotto. Dopo un inverno particolarmente avaro di piogge, la primavera sta regalando precipitazioni ben oltre la media, con temperature molto basse in tutta Italia.



Un cocktail devastante per le campagne, soprattutto in questo periodo, con le semine, le verdure e gli ortaggi in campo, le piante che iniziano a fare i primi frutti e l’arrivo del primo fieno, necessario per l’alimentazione degli animali. Duramente colpita dall’ultima perturbazione la Lombardia dove, sottolinea la Coldiretti, «intere coltivazioni di melone all’aperto sono state travolte da un mare di acqua, ma danni da pioggia mista a grandine si contano anche per l’erba medica mentre per il pomodoro il maltempo ha impedito le operazioni nei campi e manca il 30% delle piantine e quelle già piantate soffocano per la troppa acqua accumulata nei terreni».

L’anomalia climatica si fa sentire però lungo tutta la Penisola dove si è verificata una vera strage per verdure, cereali e frutta con danni a vigneti, agrumeti, oliveti, fragole, albicocche, ciliegie, pesche e cocomeri. «A causa di una primavera maledetta si rischia di perdere un frutto su quattro nelle campagne italiane - stima Coldiretti - anche se bisognerà però attendere ancora qualche settimana per verificare come reagiranno le piante e quantificare l’esatta entità del danno. Lo stato di sofferenza della natura è reso evidente dalle api con la produzione di miele che quest’anno fino ad ora è praticamente azzerata per il maltempo che ha compromesso molte fioriture e le api che non hanno la possibilità di raccogliere il nettare.

Le intense precipitazioni hanno fatto innalzare il livello di fiumi e gonfiato i grandi laghi verso valori massimi come quello di Como che ha raggiunto un grado di riempimento al 63%, il Maggiore salito al 96% e fino al Garda addirittura al 98%. «L’ondata di maltempo fuori stagione è l’evidente conseguenza dei cambiamenti climatici in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici - conclude Coldiretti - è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente».

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Alberto Lupini


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