Polmonite da coronavirus Le (poche) regole anti-contagio

Per difendersi contro il nuovo ceppo del virus proveniente dall’Asia bastano alcune accortezze, consigliate dal ministro della Salute. È importante, però, non farsi prendere dalla psicosi. Oltre mille i morti accertati

11 febbraio 2020 | 12:19
I coronavirus sono una famiglia molto ampia di virus responsabili di diverse malattie: dal più comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e la sindrome respiratoria mediorientale (MERS). Di questo si è occupato un articolo di Humanitasalute, che vi riproponiamo:

Negli aeroporti come in Cina si viaggia con la mascherina


A questa famiglia appartiene il nuovo coronavirus nCoV-2019, un nuovo ceppo di coronavirus che non era ancora mai stato identificato nell’uomo e che sta causando un’epidemia di polmonite. I primi casi di polmonite, dalla causa ignota, sono stati segnalati nella città di Wuhan (nella provincia cinese di Hubei) il 31 dicembre 2019 e il 9 gennaio 2020 il Centro per il controllo delle malattie cinese ha riferito l’identificazione di un nuovo coronavirus (2019-nCoV) come agente causale.

A oggi lo European Centre for Disease Prevention and Control (l’Agenzia dell’Unione Europea per la prevenzione e il controllo delle malattie) ha confermato anche alcuni casi in Francia, Germania, Finlandia e Italia: il rischio di introduzione dell’infezione in Europa, attraverso casi importati, è dunque elevato. Ormai è noto: il nuovo coronavirus è strettamente correlato a quello della sindrome respiratoria acuta grave e c’è evidenza di trasmissione da persona a persona.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di emergenza (i morti accertati al momento sono più di mille) e il nostro Paese ha attivato tutti gli strumenti precauzionali previsti, collocandosi al più alto livello di cautela sul piano internazionale. Il Ministero della Salute, con il supporto delle Istituzioni, delle Organizzazioni e degli Enti nazionali e internazionali coinvolti, segue costantemente gli sviluppi della situazione.

La situazione in Italia è sotto controllo grazie alla sorveglianza sanitaria e pertanto non è necessario allarmarsi. Il Ministero della Salute fornisce una serie di indicazioni ai viaggiatori internazionali di ritorno dalle aree a rischio della Cina.

Se nelle due settimane successive al rientro si dovessero presentare sintomi respiratori (febbre, tosse secca, mal di gola, difficoltà respiratorie) a scopo precauzionale è bene:
  • Contattare il numero telefonico gratuito 1500 del ministero della Salute.
  • Indossare una maschera chirurgica se si è a contatto con altre persone.
  • Utilizzare fazzoletti usa e getta.
  • Lavarsi le mani regolarmente.

Per informazioni: www.salute.gov.it/nuovocoronavirus

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Alberto Lupini


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