Superbonus, hotel tagliati fuori. Lo sconcerto degli albergatori

Salta il superbonus degli alberghi per incentivi per le ristrutturazioni degli edifici. È questa una delle decisioni prese dal Consiglio dei ministri. Per Confindustria Alberghi: Inaccettabile, siamo lasciati soli

29 maggio 2021 | 10:16
Salta il superbonus degli alberghi per incentivi per le ristrutturazioni degli edifici. È questa una delle decisioni prese dal Consiglio dei ministri nel dare il via libera al decreto semplificazioni. Il motivo? Considerata una misura troppo costosa. Arriva invece per case di cura, ospedali, poliambulatori ma anche collegi, ospizi e caserme.



Per Confindustria Alberghi: Inaccettabile, siamo lasciati soli

Una notizia che lasciato tutti nello sconcerto: «Siamo sconcertati. Il passo indietro dell’esecutivo sull’estensione agli alberghi del superbonus è l’ennesima doccia fredda per il settore – ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione Italiana Confindustria Alberghi - Le nostre imprese così drammaticamente colpite dalla crisi, sono costrette a ricorrere massicciamente al credito per resistere dopo 14 mesi di fermo pressoché totale. Il superbonus è uno strumento fondamentale per poter effettuare nei prossimi anni quegli investimenti necessari a mantenere adeguata l’offerta italiana».

Oltre il 40% delle Pmi alberghiere a rischio

Una crisi così profonda come quella che ha colpito il settore – ancora una volta confermata dai numeri nel rapporto Confindustria Cerved che vede oltre il 40% delle Pmi alberghiere a rischio – ha bisogno di interventi incisivi e capaci di accompagnare le imprese nei prossimi anni per recuperare l’equilibrio economico senza interrompere gli investimenti necessari.

Il superbonus era una misura virtuosa

«Il presidente Draghi ha sottolineato che il turismo deve ripartire, ma deve farlo in modo diverso. Investire nell’offerta è fondamentale per raccogliere quella domanda turistica che vogliamo per il Paese. Siamo lasciati soli. La ripartenza da sola non basta, si interrompe l’emorragia ma non si può recuperare la perdita accumulata in questi lunghi mesi di fermo. Servono misure ad hoc per sostenere un settore che nell’ultimo anno ha perso fino all’80% del fatturato. Il superbonus va in questa direzione, una misura virtuosa che permette di mantenere gli investimenti nei prossimi anni ed ha ricadute importanti su altri settori produttivi e sulla collettività accelerando quel processo di trasformazione del Paese in chiave di riduzione di consumi ed emissioni. Siamo delusi e preoccupati, se il superbonus non troverà spazio in conversione, siamo pronti con altre proposte, ma quello che non possiamo più accettare di essere lasciati soli» ha concluso la vice presidente Colaiacovo.




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Alberto Lupini


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