Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
giovedì 28 marzo 2024  | aggiornato alle 23:43 | 104249 articoli pubblicati

Turismo, il 2021 stenta a decollare. Ma c’è ancora una piccola speranza

Per Bocca, rieletto presidente di Federalberghi «bisogna cambiare rotta». Una spinta alle partenze oltre che con l'anticipo del Green pass nazionale può avvenire consentendo la seconda dose del vaccino in vacanza

 
15 maggio 2021 | 12:50

Turismo, il 2021 stenta a decollare. Ma c’è ancora una piccola speranza

Per Bocca, rieletto presidente di Federalberghi «bisogna cambiare rotta». Una spinta alle partenze oltre che con l'anticipo del Green pass nazionale può avvenire consentendo la seconda dose del vaccino in vacanza

15 maggio 2021 | 12:50
 

Che il 2020 sia stato l’"annus horribilis" per il turismo, con 233 milioni di presenze in meno sul territorio italiano rispetto al 2019, non c’è ombra di dubbio. Ma ora il 2021, per come è iniziato, non promette niente di buono, anzi, rischia di andare peggio. Tanto che le aspettative degli operatori sono già rivolte al 2023 per rivedere un ritorno dei flussi turistici ai livelli del 2019. Questo è il quadro delineato dal presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, appena rieletto alla guida degli albergatori della Confcommercio, durante la 71ª assemblea nazionale che si è svolta a Roma e ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro del Turismo Massimo Garavaglia. Ministro che si è dichiarato fiducioso: «Adesso finalmente parte la fase due ovvero come sostenere la ripartenza e fare rimbalzare il più velocemente possibile questo Pil compresso che abbiamo in una realtà importante come il turismo. Abbiamo la necessità che il turismo sia il primo settore che riparte in questo Paese e che nell'anno di ripartenza dia il maggior contributo alla crescita del Pil».

Bernabò Bocca Federalberghi, Bernabò Bocca riconfermato presidente

Bernabò Bocca


Diminuite le presenze di turisti nei primi 4 mesi del 2021

Una ripresa che deve fare i conti con le gravi perdite di fatturato nel 2020 e quest'anno con una stagione invernale che è saltata del tutto e quella primaverile non è ancora partita. «Usando la metafora del golf, diciamo che partiamo con l’handicap. Un lusso che possono permettersi solo i campioni - ha detto Bocca - Questo ce lo fanno capire i dati: nei primi quattro mesi di questo 2021, le presenze dei turisti negli esercizi ricettivi sono diminuite di oltre l’85% rispetto al corrispondente periodo del 2019, anno che teniamo come termine di paragone considerando il vuoto che abbiamo registrato nel 2020. Tutto ciò ha provocato un calo del 75,1% per gli italiani e del 95,9 % per gli stranieri».

Il 2020 chiuso con una perdita di 233 milioni di presenze

«Tornando all’annus horribilis che ci lasciamo alle spalle - ha proseguito il presidente neoeletto – sappiamo che il 2020 si è chiuso con una perdita di 233 milioni di presenze con un conseguente calo medio del 53,4% rispetto al 2019, con punte che in alcune località hanno superato l’80%. Ma la lacerazione più grande forse la stiamo vivendo proprio nelle città d’arte, rimaste praticamente deserte essendo venuto meno il turismo straniero, sceso mediamente del 70,2% delle presenze».

Fiduciosi per questa estate

«Mai come ora bisogna lanciare il cuore oltre l'ostacolo – ha proseguito Bocca - con l'auspicio che il movimento turistico in e verso l'Italia sia facilitato dal nostro Governo, con tempistiche e modalità adeguate, sempre tenendo alta la guardia sulle necessarie ed indispensabili cautele contro la diffusione del contagio. In questo scenario, la stagione estiva in arrivo dovrebbe essere il carburante per far ripartire le nostre aziende in sicurezza. Vogliamo che sia così, e siamo pronti a sentirci protagonisti della ripresa. Oggi finalmente abbiamo un dicastero del Turismo guidato da un ministro che ha dimostrato di voler sostenere il nostro sistema e che ringraziamo per l’impegno già mostrato fino ad ora. Abbiamo anche un premier come Draghi, che si è fatto in prima persona testimonial di eccellenza per i turisti di tutto il mondo, invitandoli a trascorrere le vacanze in Italia. Il Paese è pronto per una rinascita che, a nostro avviso, partirà proprio dal turismo se saremo messi nelle condizioni di garantire produttività e occupazione. Il green pass rappresenta senz’altro in questo senso una giusta leva per far ripartire l’Italia».

La proposta: seconda dose di vaccino in vacanza

Ma una spinta alle partenze estive degli italiani intanto per Federalberghi oltre alla iniziativa dell'anticipo del Green pass nazionale può venire dal consentire «di ricevere la seconda dose in una regione diversa da quella in cui si è ricevuta la prima, al fine di agevolare l’organizzazione e la prenotazione delle vacanze» ha sottolineato Bernabò Bocca. Proposta che è stata raccolta dal ministro che non ha negato problematiche ma è stato possibilista. «È chiaro ci sarà qualche difficoltà nel fare le vaccinazioni fuori dalla regione di residenza. Però confidiamo che con il generale Figliuolo si riescano a trovare quelle modalità per risolvere anche questo problema. Non semplice - ha rimarcato - ma con costanza e organizzazione si riuscirà a trovare la soluzione anche per questo».

E in questo contesto diventa anche fondamentale il piano per i vaccini ai lavoratori che vede coinvolti per primi i ristoratori e i professionisti del turismo.

Un settore indispensabile che va sostenuto al meglio

«Bisogna ricordare – ha proseguito Bocca - che, in tempi normali, il settore del turismo dà lavoro ad 1,3 milioni di persone. Nel 2020 invece sono venute meno 200mila posizioni di lavoro stagionale e 150mila a tempo determinato. Noi sappiamo bene quanto avremmo voluto evitare che ciò accadesse. Io sono convinto che tutto questo finirà e che si tornerà a velocità siderale ad una riconquista piena dei nostri standard. Siamo comunque una risorsa importante per il mondo del lavoro. Dobbiamo essere aiutati affinché, a nostra volta, possiamo aiutare i lavoratori che prestano servizio nelle nostre strutture ed in tutta la filiera turistica».

I Ristori? Non sono stati risolutivi

Anche perché «il tema dei ristori non è stato risolutivo, malgrado siamo perfettamente consapevoli di quanto sia stato oneroso per lo Stato erogare questi fondi. Noi abbiamo bisogno di comprare il tempo, di accedere cioè a prestiti di lunghi periodi con garanzia pubblica, così da poter ricostituire la nervatura delle nostre imprese anche nel protrarsi dell’emergenza».

Importante concretizzare alcune soluzioni per le imprese

«Confidiamo – ha aggiunto il presidente di Federalberghi - che nel decreto sostegno bis in corso di approvazione si concretizzino alcune soluzioni perché si possano fronteggiare le urgenze. In particolare penso al tema degli incentivi per la riqualificazione delle strutture, alla riduzione dei costi fissi, in specie quelli che gravano sulla componente immobiliare, ed ancora, al credito a lungo termine per le imprese».

Dare molta attenzione alla promozione

«Questo è il momento di promuovere il nostro Paese come merita. Abbiamo bisogno di campagne di promozione all'estero che siano efficaci, accattivanti, autorevoli e che sappiano anche ricollocarci al top tra le destinazioni preferite dal turismo straniero. Ci auguriamo il superamento delle misure restrittive come il coprifuoco e la riapertura delle frontiere, per consentire a tutti di poter circolare liberamente e godersi l’eterna bellezza del nostro Paese».

«È questa la prospettiva nuova – ha concluso Bocca - Guardare oltre, con o senza covid, nella convinzione che la forza delle nostre imprese, unita alla volontà di sostenerci in ambito istituzionale, sarà la chiave per guardare al futuro con sicurezza».




© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       



Roner
Italmill

Nomacorc Vinventions
Prugne della California
Delyce