Usa-Ue, dazi sospesi. Esulta l'agroalimentare, a partire da Grana e Parmigiano

Gli Usa hanno sospeso i dazi aggiuntivi sull'export di prodotti provenienti dall'Unione europea. Per l'Italia di cibo e vino un sorriso da 500 milioni di euro, tanto vale il business

05 marzo 2021 | 10:46
Dopo l'incubo che si era generato nell'era Trump, ora una buona notizia, la prima vera bella notizia dall'insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden: quattro mesi di sospensione delle tariffe aggiuntive tra Usa e Ue per la controversia Airbus-Boeing, annunciata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo una telefonata con il presidente americano.

A sorridere è tutto il comparto dell'agroalimentare italiano che dall'esportazione dei propri prodotti negli States ricava 500 milioni di euro. Formaggi in prima linea (con Parmigiano e Grana Padano sugli scudi), ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi, agrumi, succhi e liquori, per un totale di cinque miliardi di euro di esportazioni all’anno.


Sorride l'agroalimentare italiano

Sorride il Parmigiano Reggiano
Proprio a proposito di formaggi il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha accolto con entusiasmo la sospensione. Una vittoria che risulta particolarmente soddisfacente per il Parmigiano Reggiano che è stato il prodotto più colpito dalla politica isolazionista di Trump. Ricordiamo che per il Parmigiano Reggiano gli Usa rappresentano il primo mercato export, una quota del 20% del totale export pari a circa 12 mila tonnellate di prodotto. Sul Parmigiano Reggiano, dall’ottobre 2019 pesavano tariffe aggiuntive pari al 25% (Trump ha aumentato le tariffe da 2,15 a 6 dollari al chilo) con un aumento del prezzo a scaffale dai 40 ai 45 dollari al chilo.

«Il pieno sviluppo del mercato americano - ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano - è di cruciale importanza per la sostenibilità della nostra filiera composta da 321 caseifici, 2.600 allevamenti e 50 mila persone coinvolte. Un sistema che genera un valore di affari al consumo pari a 2,35 miliardi di euro. Ringraziamo la Commissione Europea, in particolare l’europarlamentare Paolo De Castro che si è battuto per la sospensione delle tariffe aggiuntive tra Usa e Ue che hanno pesato sulle esportazioni aggiungendosi ai gravi impatti economici provocati dalla pandemia. Siamo ottimisti per il futuro: ci auguriamo che l’amministrazione Biden metta fine a questo contenzioso commerciale che non è più sostenibile».

Esulta il Grana Padano
«Da tempo aspettavamo un cambio di rotta nei rapporti fra Usa e Ue che la nuova amministrazione Biden aveva già fatto intuire. Ci avevamo anche puntato inviando alla Casa Bianca una forma di Grana Padano Riserva decorato con il tricolore e la “Stars and stripes”. Ma non ce lo aspettavamo in tempi così stretti per la diplomazia ad appena quaranta giorni dall'insediamento. Siamo estremamente soddisfatti». Così Stefano Berni, direttore generale del Consorzio Tutela Grana Padano, commenta l’accordo tra il presidente Usa Joe Biden e l'Unione Europea con cui sono sospesi per 4 mesi i dazi aggiuntivi che per un anno e mezzo, per scelta del suo predecessore Donald Trump e come ritorsione sul caso Airbus, hanno fortemente penalizzato l'agroalimentare e l’industria europei, colpendo duramente eccellenze come il Grana Padano Dop.

«I dazi pesavano per un quarto del prezzo dell’export verso gli Usa che per il Grana Padano Dop toccava 160mila forme - sottolinea Berni - Con questa intesa, per quattro mesi si sono tolti i dazi su 65 milioni di prodotto, pari ad oltre 16 milioni di euro che non saranno così aggiunti e pagati da buyers e consumatori».

La soddisfazione di tutto l'agroalimentare
«Un’ottima notizia», la definisce l’europarlamentare Paolo De Castro, il primo ad aver avanzato la proposta di una moratoria, poi portata avanti dalla Commissione Ue. «Certo dobbiamo negoziare una soluzione alla disputa Boeing-Airbus - prosegue De Castro - ma credo che in un momento come questo di pandemia e di calo dei commerci internazionali, possiamo permetterci di essere ottimisti e di pensare a un’eliminazione definitiva dei dazi».

«L’accordo Ue-Usa raggiunto e la sospensione per quattro mesi dei dazi relativi al contenzioso Airbus-Boeing - ha affermato il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi - è un’ottima notizia per l’intero Made in Italy, che permette alle Dop e Igp italiane ed ai Consorzi di tutela, di tirare un sospiro di sollievo. Un risultato auspicato quello annunciato dalla presidente Von der Leyen; un plauso particolare per lavoro svolto dalla Commissione agricoltura, la cui proposta è stata accettata dal governo Biden, in primis a Paolo De Castro, che ha seguito in prima persona gli sviluppi della vicenda. Adesso auspichiamo che il ritrovato dialogo istituzionale fra Stati Uniti e Europa porti ad una soluzione definitiva sui dazi, per permettere all’intera filiera delle Dop e Igp di uscire da questa fase molto complicata, aggravata dalle pesanti conseguenze dell’emergenza Covid e della chiusura a livello mondiale dei canali Horeca. I dazi hanno interessato anche gli stessi consumatori americani che nei prodotti italiani a marchio ricercano una specificità».

Il sorriso è di tutto il settore lattiero caseario, il più colpito dai dazi dall'amministrazione Trump: «Gli Stati Uniti sono una destinazione fondamentale per l'export italiano di formaggi - ricorda il presidente di Assolatte, Paolo Zanetti - l’Italia è il primo fornitore straniero per gli Usa, con circa 38mila tonnellate nel 2019, per un controvalore di quasi 350 milioni di euro. E gli Usa sono la prima destinazione extra-Ue per le imprese italiane. Nel 2020, a causa dell'accoppiata dazi-pandemia, abbiamo visto un vero e proprio crollo delle vendite negli Usa: -18% in volume e -21% in valore, per una perdita complessiva di circa 50 milioni di euro». Ad essere colpiti sono stati i nostri formaggi più importanti: Grana padano e Parmigiano reggiano (-24% in valore), Provolone (-20%), Asiago (-31%), Gorgonzola (-13%).

«Con il nuovo presidente Usa Biden occorre ora avviare un dialogo costruttivo tra Paesi alleati», ha detto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. L'accordo tra Usa e Ue, ricorda l’associazione, arriva a poco meno di un anno e mezzo dall'entrata in vigore - il 18 ottobre 2019 - di una tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall'Italia e dall'Unione Europea, per iniziativa di Donald Trump.

«L'annuncio della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è di estrema importanza e va nella direzione da noi auspicata e caldeggiata a livello europeo - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - ora invitiamo la Commissione anche a rilanciare la gestione degli scambi commerciali su base multilaterale».

«Questa sospensione - ha detto infine Paolo Castelletti, segretario generale dell’Unione italiana vini - va nella direzione di una rinnovata cooperazione transatlantica indispensabile per le imprese vitivinicole, dipendenti dal mercato Usa per 1,6 miliardi di euro».

«Finalmente una buona notizia – commenta Micaela Pallini, presidente del Gruppo Spiriti di Federvini – e naturalmente si tratta di un primo passo.  Ci auguriamo davvero che questa tregua temporanea di 4 mesi possa trasformarsi in un accordo che superi la disputa Airbus – Boeing, sulla quale tra l’altro il nostro Paese non c’entra assolutamente nulla».

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Alberto Lupini


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