Catering, fatturati giù del 90% «Incentivare i consumi o moriamo»

Il presidente dell’Associazione nazionale di categoria, Paolo Capurro lancia l'allarme: «Noi rispettiamo le regole, ma servono controlli più rigidi dappertutto. Un nuovo lockdown decreterebbe la fine del comparto»

05 agosto 2020 | 10:57
Il mondo del catering e degli eventi è senza dubbio il più colpito dall’emergenza Covid. Eventi, congressi e convention aziendali non hanno richiesta da parte del mercato e questo ha generato un crollo dei fatturati che ancora a giugno segnano un drammatico -90%.


Altro allarme dal mondo del catering

«Il nostro settore sta vivendo una crisi senza precedenti e non si vede alcuna luce in fondo al tunnel - ha dichiarato Paolo Capurro, presidente di Anbc, Associazione nazionale banqueting e catering federata a Fipe - guardiamo con interesse alle misure che, a quanto pare, saranno nel prossimo decreto agosto. Ci sembra assolutamente giusto mettere in campo un’azione forte per incentivare i consumi attraverso l’istituzione di un bonus che rimborsi del 20% chi va a cena o a pranzo in un ristorante. Chiediamo di allargare, con i dovuti accorgimenti, questa misura al mondo del catering. Questo potrebbe dare una spinta alla ripresa, in molti casi troppo lenta, nel nostro ancora quasi inesistente».



«Un provvedimento del genere, unitamente a quelli suggeriti in occasione della richiesta dello stato di crisi per il settore, darebbe ossigeno ai nostri imprenditori - continua Capurro - ribadiamo, quindi, come siano altrettanto urgenti una proroga del Fondo di Integrazione Salariale fino al 31 dicembre 2020 per il sostegno al reddito dei lavoratori e interventi economici e fiscali, compresi interventi sul cuneo fiscale».

«Infine - conclude Capurro - sento di dover fare una ulteriore raccomandazione alle Istituzioni sulla necessità di maggiori controlli, in particolare sulle abitudini dei giovani. I nostri eventi sono quelli sottoposti ai controlli più rigidi e non diciamo che non sia giusto, ben venga ogni tipo di prevenzione a tutela dei nostri clienti! Ma perché le regole non sono uguali per tutti? Le scene di mala movida sono ormai quotidiane e rischiano di provocare una nuova impennata dell’epidemia. Non possiamo rischiare un nuovo lockdown e perdere anche quel poco che ci rimane e la speranza di una ripresa nel 2021. Sarebbe senza dubbio una catastrofe. Siamo tra i pochi a rispettare tutte le regole e vorremmo evitare che i nostri imprenditori paghino le colpe di altri».

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Alberto Lupini


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