“Incontriamo i grandi chef” Un successo il primo round

Ristoranti Regionali Cucina Doc ha scelto Sergio Mei come “guida” per giornate di buona cucina e di lezioni per le nuove generazioni di cuochi. La prima tre giorni ha celebrato i sapori della Sardegna

10 febbraio 2020 | 11:00
di Marinella Argentieri
Ottima partenza per “Incontriamo i grandi chef” la nuova iniziativa di Ristoranti Regionali - Cucina Doc, riservata ai locali associati, che dal 3 al 5 febbraio hanno offerto l’opportunità ai loro chef di approntare alcune ricette guidati da Sergio Mei (delegato Euro-Toques Sardegna), professionista di chiara fama che, raggiunta la meritata pensione, insegna la sua arte alle giovani generazioni. Teatro dell’incontro è stato il ristorante Da Pino di San Michele all’Adige (Tn) che ha messo a disposizione la sua cucina ed ha ospitato la cena conclusiva dell’incontro intitolata: Sapori di Sardegna, realizzata dal grande chef in omaggio alla sua terra natale, in collaborazione con Giuseppe Prencipe, executive chef del noto ristorante trentino.


Sergio Mei (primo a sinistra) con i cuochi che hanno partecipato all'incontro

Queste le ricette preparate al corso di cucina: Risotto agli agrumi, zenzero e cipollina con sfera di gamberi rossi e burrata, olio ai crostacei e polvere di capperi. Raviolo all’uovo con ricotta e spinaci, burro e salvia con tartufo nero. Baccalà Pil Pil con cuore di carciofo e spinacini scottati al cipollotto, olio al peperone. Turbante di sogliola e salmone con prezzemolata, galletta di sedano rapa, verza croccante e succo di fico d’india, olio al peperoncino. Filetto di vitello arrostito al timo, servito in osso con fegato d’anatra, tartufo nero, purea di patate e salsa al Porto. Lombata di daino arrostito al ginepro e salmì leggero con crespellina alla farina di castagne, mele caramellate e radicchio tardivo.


Turbante di sogliola e salmone

Materie prime scelte tra gli eccellenti prodotti di nicchia della splendida isola hanno composto il ricco menu “Sapori di Sardegna”. L’aperitivo, servito in monoporzioni a buffet, ha proposto: Pane e pomodoro con polpo arrosto capperi e olive. Ricotta mustia con pane carasau e abbamele. Bombas de petza al pomodoro rifinito e menta. Portafoglio di salvia desoleana con bottarga e limone, Crema di fagioli con cozze lardellate. A tavola: Crema cotta al pecorino, cardi sardi con sardina e olio al finocchietto. Crudo di gallinella di mare con perle di verdure, germogli di crescione d’acqua e il suo consommè alla Vernaccia. Fregola d’autore al nero di seppia con brodetto di capra marina e salicornia. Filetto di branzino arrosto al finto pepe, fumetto allo zafferano di San Gavino, cuore di carciofo alla Nepitella. Semifreddo a sa pompia, finocchietto di mare e bacche di corbezzolo candito.

I piccoli dolcetti di credenza hanno completato il menù abbinato ai vini della Cantina Santa Maria la Palma di Alghero: Blu Vermentino di Sardegna Doc da uve Vermentino in purezza, Aragosta Rosé ottenuto dalla spremitura leggera di uve rosse Doc di Alghero, Cagnulari Alghero Doc vinificato in purezza dal particolare raro vitigno autoctono, e, Soffio di Sole prodotto da uve bianche lentamente lasciate appassire al sole, vinificato a bassa temperatura e lungamente affinato in carati di rovere.


La cena si è svolta al ristorante Da Pino

La cena ha riscosso grande successo, tra gli ospiti: la sindaca di San Michele all’Adige Clelia Sandri, con lei il presidente della Camera di Commercio di Trento Giovanni Bort ed altre personalità politico amministrative locali. In rappresentanza del mondo vinicolo trentino Franco Lunelli, proprietario con la famiglia di Ferrari e Elisa Sandri della Pojer e Sandri di Faedo. Danilo Moresco, titolare del ristorante Da Pino e vice presidente di Ristoranti Regionali, ha sottolineato l’importanza di fornire al personale corsi di aggiornamento e alla clientela nuove proposte di cucina a favore di una ristorazione di qualità, essenziale per l’ospitalità e l’offerta turistica del Paese. Lo chef trentino Giorgio Nardelli ha concluso la serata lodando la professionalità del collega e amico Sergio Mei che, come lui, si è affermato nella professione con quotidiano lavoro, continua ricerca e, soprattutto, grande passione.

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