“Meet Massari”, l'ultima tappa a Roma Il Maritozzo del Maestro conquista tutti
Dopo le tappe di Napoli e Milano si è conclusa a Roma, allo Spazio Novecento, il "Meet Massari 2018", spettacolo di alta pasticceria in cui Igino Massari ha interpretato tre tipicità della tradizione romana
26 settembre 2018 | 14:48
di Mariella Morosi
Massari ha incantato i partecipanti al meeting anche con il racconto dell’origine storica e delle tradizioni di tre dolci romani: il Maritozzo, il Bombolone e il Cornetto, ancora oggi richiestissimi nella prima colazione al bar. «Esistono - ha detto - almeno quattro diverse ricette del Maritozzo nella tradizione laziale, ovale e riempito di panna. Anticamente era anche un pegno d’amore perché racchiudeva l’anello per la proposta di matrimonio. Ma la tradizione deve sempre accompagnarsi alla ricerca, alla voglia di reinterpretare ed innovare. Senza questi elementi non vi è progresso».
Iginio Massari
Il Maritozzo by Massari, poi offerto in degustazione come gli altri dolci, da ovale è diventato rotondo, di dimensione più contenuta, leggero come un soffio e riempito con sofficissima panna, per un terzo del volume totale. Anche il Cornetto è stato protagonista dello show cooking e il Maestro ne ha presentato la sua versione con la speciale farina Dalla Giovanna con gli impasti stratificati con il burro, spiegandone anche la differenza con il croissant francese, nella forma e nella sostanza.
Svelati infine anche i segreti del bombolone o bomba (versione primordiale e italiana del Krapfen d’oltralpe), la cui cottura ottimale è nello strutto. Giuseppe Amato de La Pergola ha invece presentato “Frammenti del '700, la Crostata di ricotta e visciole”, a base di pasta frolla con ricotta, crema pasticcera e visciole, la varietà più selvatica delle ciliegie, dal sapore asprigno. Ma quella di Amato è stata un’interpretazione sorprendente, con piatti spezzati a metà su cui sono stato spruzzati estratti profumati e gelatine di consistenze varie e con la distribuzione di una piccola pergamena settecentesca.
La ricotta, per metà di pecora e metà di mucca per aumentarne la leggerezza, è stata coperta da un disco di frolla a sua volta sormontato da un manto gelatinoso, variazione sempre di visciola. Sul palco, a fianco di Massari e Amato anche il maestro AMPI Denis Dianin e in prima fila altri grandi nomi della pasticceria italiana, tra i quali Achille Zoia, Davide Malizia (Accademico AMPI e Campione mondiale di Zucchero artistico), Massimo Chierico (presidente Compait Lazio) e Fabrizio Donatone (membro della squadra Campione del Mondo 2015 alla Coupe du Monde de la Pâtisserie).
«Siamo alla terza e ultima tappa di questo fantastico viaggio che ci ha portato attraverso i dolci della tradizione italiana - ha detto Sabrina Dallagiovanna, direttore marketing del Molino - e questo evento "Meet Massari" è stata per noi una straordinaria occasione per incontrare i tanti professionisti e appassionati di pasticceria di tutta Italia e raccontare loro le nostre farine, insieme ad alcuni dei principali protagonisti dell’arte bianca. Ringraziamo il Maestro Massari e tutti gli altri grandi, come Salvatore de Riso, Gino Fabbri, Denis Dianin e molti altri, che hanno scelto di accompagnarci in questo viaggio. Ringraziamo anche i nostri partner, che hanno contribuito alla sua realizzazione. Visto il grande successo stiamo valutando la possibilità di replicare il tour anche nel 2019».
La tappa romana "Meet Massari" è stata organizzata in collaborazione con Mega Dolciaria, dal 1996 distributore leader di materie prime per pasticceria e gelateria nel Lazio ed Eurovo, azienda leader europea nella produzione di uova e ovoprodotti. In precedenza Massari si era esibito ad aprile con Salvatore De Riso a Napoli e a maggio con Gino Fabbri a Milano: altrettante opportunità di vedere all'opera i grandi pasticcieri, tra dimostrazioni, tecniche e suggerimenti utili alla professione. Protagonisti degli eventi sono stati sempre la tradizione dolciaria, i prodotti del territorio e le farine Molino Dallagiovanna, con "le Dolcissime" per pasticceria.
Giuseppe Amato
Il molino piacentino fa di questa produzione un’arte, un mestiere, una passione. Dal lontano 1832, con l'attività di macinazione dei cereali si fa portavoce del nuovo spirito industriale che anima l’Europa e che per la prima volta unisce scienza e artigianato. Negli anni il mestiere è stato portato avanti dai discendenti, con lo stesso spirito pionieristico e tradizionalista nello stesso tempo. Oggi la produzione è ampia e diversificata, approvata dalle principali certificazioni di qualità e lavorata con i migliori metodi produttivi di ogni era: moderni, come l’impianto di macinazione Bühler e il centro di gestione computerizzato o antichi, come il lavaggio del grano. Nel 2015 Molino Dallagiovanna si arricchisce di una nuova sezione: all’interno 25 silos per lo stoccaggio farine e il nuovo impianto Bühler, che permette di miscelare 23 farine da grani macinati in purezza, garantendo maggior qualità e farine sempre più specifiche. Nel 2017 viene raddoppiato il magazzino, con l’ampliamento sia dell’area stoccaggio farine, sia della parte destinata al confezionamento. Nel 2018 Molino Dallagiovanna raddoppia la capacità produttiva con la realizzazione di un terzo, nuovo impianto Bühler. Otre 400 referenze, tra farine universali e studiate per i diversi settori, dolci, pasta, pane e pizza, miscele professionali e preparati senza glutine e senza lattosio.
Nel 2015 nasce la linea di farine multiuso Uniqua, tra le quali la Verde Tritordeum, il cereale del futuro, 100% italiano, incrocio naturale fra grano duro e orzo selvatico, ricco di benefici nutrizionali. Il Tritordeum è una cultivar esclusiva di Molino Dallagiovanna.
Per informazioni: www.dallagiovanna.it
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi |
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini