Onav, un grande lavoro di squadra dietro l’anno eccezionale di Vito Intini

19 dicembre 2015 | 11:53
di Salvatore Longo
Un noto proverbio popolare sostiene che “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”, enunciato giusto ma con eccezioni quando “il mare” è scavalcato da un ponte costituito da volontà e sacrificio. Non si tratta di casi frequenti per cui divengono rilevanti quando accadono. Uno di questi è certamente l’attività svolta nel primo anno di mandato dal presidente dell’Onav Vito Intini (nella foto) e dai suoi collaboratori, in primis la vice Pia Donata Berlucchi, poiché obiettivi e risultati si raggiungono - oggi come ieri e domani e in ogni settore dell’attività umana - con il lavoro di squadra.

Attualmente Intini è candidato nel sondaggio Personaggio dell'anno 2015 - Premio Italia a Tavola, nella sezione Maitre e Sommelier (CLICCA QUI per votare).



Abbiamo ritenuto importante fare il punto di questo primo periodo di attività che si è concluso con la realizzazione di un obiettivo clamoroso, un sogno quando era stato enunciato: la Consulta nazionale del vino italiano (Convi) formata a oggi (ma è aperta a nuove adesioni di associazioni e istituzioni) da Agivi, Ais, Aspi, Associazione nazionale le Donne del Vino, Conaf, Fisar, Fivi, Movimento turismo del vino, Onav, Sive, Slow Food Italia e Vinarius e presentata ufficialmente con una solenne e partecipata iniziativa il 19 ottobre scorso a Expo 2015, sede significativa in quanto il vino è stato una locomotiva del Made in Italy.

Impegno di Convi è collaborare in modo unitario per elaborare e realizzare progetti efficaci alla promozione del patrimonio vitivinicolo italiano specialmente tra i giovani, cioè il futuro. Vito Intini, da noi intervistato, pur con il realismo manageriale che gli deriva dall’attività professionale, non può nascondere la soddisfazione di essere riuscito a rilanciare l’Onav in modo tale da porla alla guida di un tavolo formato dalle 12 associazioni con la finalità di “svolgere importanti iniziative educative nelle scuole”.

Finalmente dopo anni di chiacchiere e di enunciati in conferenze mai seguiti da concretezza (e viziati da enunciati nutrizionali che lasciavano perplessi) con la presidenza Intini è avvenuto il miracolo: il 16 novembre scorso presso l’istituto alberghiero Mantegna a Brescia è stato avviato il primo progetto pilota di una serie che coinvolgerà tutto il territorio nazionale. La finalità - come ha precisato Pia Donata Berlucchi che del progetto scuole è responsabile - è di spiegare ai giovani come si produce un vino di qualità, caratteristica essenziale sotto l’aspetto sia salutistico sia economico e di fornire loro le conoscenze per riconoscerlo e per avvicinarsi al suo consumo in modo intelligente.



In sei istituti della provincia di Brescia sono già stati fissati gli incontri (Il bere consapevole - Il vino tra i giovani attraverso l’istruzione e la cultura è il titolo del corso) che si articolano su quattro lezioni di storia del vino. L’auspicio è coinvolgere il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca presentandogli il programma svolto in questi primi corsi in modo che la scuola veicoli il concetto che il vino è uno straordinario strumento, messaggero di cultura e comunicazione, oltre che un’importante voce nel bilancio del nostro Paese.

Altro risultato incredibile fino a qualche mese fa è la Consulta della sommellerie e degli assaggiatori di vino (formata da Onav, Ais, Fisar e Aspi) che opererà per conseguire con l’attiva collaborazione di tutti e la guida dell’Onav, primus inter pares, il riconoscimento legale delle professioni di sommellier e assaggiatore. Professioni che con il mutare della cultura e dell’informazione e del ruolo del vino nella società devono posizionarsi in modo da rispondere ai trend culturali emergenti ed è a questa problematica che è stato dedicato il primo congresso scientifico della presidenza Intini svoltosi a San Quirico d’Orcia (Si) il 14 novembre 2015 con il programmatico titolo Obiettivi della valutazione dei vini.

Al congresso finalizzato a illustrare come stiano mutando i fattori che guidano la scelta di un vino e come la valutazione del gusto intervenga nella sua valutazione hanno portato interessantissimi contributi Daniele Cernilli (giornalista), Osvaldo Failla (Università di Milano), Luigi Moio (Università Federico II di Napoli), Francesco Iacono (enologo) e Vincenzo Gerbi (Università di Torino) che del comitato scientifico dell’Onav è presidente.

Tra i risultati di questo primo anno Intini ha ricordato l’avvio del progetto Vitigni storici Onav, il lancio del nuovo Magazine Onav News e la soluzione del fondamentale problema di trovare una nuova sede per gli uffici nazionali non potendo più essere ospitati per la ristrutturazione degli Enti Camerali dalla Ccia di Asti (come avveniva dal 1951).

Con soddisfazione, smentendo con i fatti infondate previsioni fatte circolare ad arte, Intini ha annunciato che la sede nazionale resterà ad Asti e nella stessa palazzina di piazza Goria dove occuperà tutto il primo piano. La chiacchierata è terminata con alcuni annunci di attività per il 2016 in cui sarà celebrato il 65° compleanno dell’organizzazione, ma questo è un altro capitolo che come sempre seguiremo nel suo concretarsi.

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Alberto Lupini


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