Diverticoli, meno carne rossa per evitarli Consumare invece frutta e verdura

03 febbraio 2017 | 12:27
Gli effetti della carne rossa sul nostro organismo sono spesso controproducenti. Gli esperti consigliano spesso di limitarne l'uso per prevenire diversi tipi di patologie. Ora uno studio americano ipotizza che ridurre i consumi di carne rossa possa essere vantaggioso anche per diminuire il rischio di infiammazione dei diverticoli. Humanitasalute, attraverso le parole di Silvio Danese, gastroenterologo e responsabile del Centro malattie infiammatorie croniche intestinali dell’ospedale Humanitas e docente di Humanitas University, spiega perchè in un articolo che riportiamo qui integralmente.




Contro la diverticolite più fibre ma anche meno carne rossa? Per prevenire l’infiammazione dei diverticoli, quelle piccole “tasche” della parete intestinale, è sicuramente indicato aumentare il consumo di frutta e verdura ma anche ridurre l’apporto di carne rossa può essere vantaggioso. Dei ricercatori del Massachusetts general hospital e della Harvard medical school di Boston (Usa) hanno infatti associato una dieta ricca di carne rossa a un maggior rischio di sviluppare questa patologia dell’intestino. Ma, attenzione: la ricerca è stata condotta solo su uomini.

I dati analizzati nello studio pubblicato su Gut si riferivano a circa 46.500 uomini tra i 40 e i 75 anni di età che avevano preso parte all’Health professionals follow up study, uno studio condotto tra il 1986 e il 2012. Ogni quattro anni gli individui avevano riferito la frequenza del consumo di carni rosse, incluse quelle processate, e di pesce nell’anno precedente. In questi 26 anni in 764 hanno sviluppato diverticolite. Dopo aver corretto i dati dai possibili fattori confondenti (poche fibre, sedentarietà, tra gli altri), l’apporto di carne rossa rimaneva comunque associato a un aumentato rischio di diverticolite. Rispetto ai livelli più bassi di consumo di carne rossa, al maggior apporto era associato un aumento del rischio del 58%: ogni porzione quotidiana era associata a un aumento del rischio del 18%. L’aumento massimo era correlato al consumo di sei porzioni a settimana.

L’associazione era più forte per la carne rossa non processata; sostituirne una porzione con pesce o pollo era associato invece a una riduzione del 20% del rischio di diverticolite. «I ricercatori non hanno individuato il meccanismo dietro questa correlazione suggerendo un possibile coinvolgimento del microbioma, che potrebbe essere alterato dall’abbondante introito di carne rossa, e una possibile presenza in eccesso di agenti infiammatori» sottolinea Danese. Dito puntato anche contro le cotture a temperature molto alte. In ogni caso, concludono i ricercatori, si tratta di uno studio osservazionale, con dati autoriferiti e quindi suscettibili di errore.

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Alberto Lupini


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