Pelle abbronzata, ma non protetta Mai rinunciare alla crema solare
Spesso, dopo i primi giorni di mare o le prime ore trascorse al sole, si può cadere nella tentazione di non metterla più. Ma per i medici di Humanitas non c’è nulla di più sbagliato. Serve a proteggere e a idratare
05 giugno 2020 | 13:15
Con l’estate ormai alle porte, c’è chi sta già facendo le prime prove tecniche di tintarella, tempo permettendo e non necessariamente in spiaggia. E sono tanti quelli convinti che una pelle già abbronzata sia “protetta” dalle radiazioni solari e, perciò, non necessita di una crema solare con una protezione adeguata. Sarà vero? Ne ha parlato Ylenia Balice, dermatologa e tricologa di Humanitas San Pio X in un articolo apparso su Humanitasalute, che riportiamo di seguito.
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FALSO
Gli effetti dannosi del sole tendono a manifestarsi con maggior evidenza nei primi giorni di esposizione. Trascorsi i primi giorni, la cute appare abbronzata e i rossori e le irritazioni tipiche delle prime fasi tendono a essere meno visibili. L’abbronzatura è un meccanismo di difesa naturale della pelle dal sole che può fornire una leggera protezione contro le scottature, ma nulla può contro i danni profondi dei raggi ultravioletti. Quindi, anche se la pelle appare ormai dorata, è bene continuare a proteggerla con il filtro più opportuno sulla base del proprio fototipo; infatti chi ha un fototipo chiaro e lentigginoso tende a scottarsi più facilmente, mentre persone con fototipo più scuro si scottano di rado e si abbronzano con più facilità.
Le scottature e gli eritemi solari sono solo il segno più evidente e precoce dei danni del sole. Comportamenti scorretti nell’esposizione solare possono determinare però, nel corso della vita, l’insorgenza di tumori della pelle oltre che un foto-invecchiamento precoce.
Il ruolo della crema doposole è invece quello di donare idratazione alla pelle dopo l’esposizione al sole. In molti casi i doposole in commercio contengono anche sostanze ad azione lenitiva e rinfrescante che alleviano la sensazione di bruciore e l’arrossamento dovuto alle scottature.
Sono però prodotti che non possono avere alcun effetto benefico sugli eventuali danni provocati dai raggi ultravioletti e quindi non sostituiscono in alcun modo l’applicazione della protezione solare durante la giornata.
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La crema solare è necessaria anche sulla pelle abbronzata
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FALSO
Gli effetti dannosi del sole tendono a manifestarsi con maggior evidenza nei primi giorni di esposizione. Trascorsi i primi giorni, la cute appare abbronzata e i rossori e le irritazioni tipiche delle prime fasi tendono a essere meno visibili. L’abbronzatura è un meccanismo di difesa naturale della pelle dal sole che può fornire una leggera protezione contro le scottature, ma nulla può contro i danni profondi dei raggi ultravioletti. Quindi, anche se la pelle appare ormai dorata, è bene continuare a proteggerla con il filtro più opportuno sulla base del proprio fototipo; infatti chi ha un fototipo chiaro e lentigginoso tende a scottarsi più facilmente, mentre persone con fototipo più scuro si scottano di rado e si abbronzano con più facilità.
Le scottature e gli eritemi solari sono solo il segno più evidente e precoce dei danni del sole. Comportamenti scorretti nell’esposizione solare possono determinare però, nel corso della vita, l’insorgenza di tumori della pelle oltre che un foto-invecchiamento precoce.
Il ruolo della crema doposole è invece quello di donare idratazione alla pelle dopo l’esposizione al sole. In molti casi i doposole in commercio contengono anche sostanze ad azione lenitiva e rinfrescante che alleviano la sensazione di bruciore e l’arrossamento dovuto alle scottature.
Sono però prodotti che non possono avere alcun effetto benefico sugli eventuali danni provocati dai raggi ultravioletti e quindi non sostituiscono in alcun modo l’applicazione della protezione solare durante la giornata.
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