I conti si faranno a fine anno, tuttavia per alcuni addetti ai lavori le vendite delle bollicine bresciane sarebbero in crescita fra il 2 e il 10%, in particolare sui mercati esteri. A confermarlo, in una
ricerca, è l'osservatorio Signorvino-Nomisma, secondo cui il Franciacorta «è il vino più venduto nel 2018, seguito da Amarone, Prosecco e Brunello. Il Veneto è invece la regione più ricercata».
Una buona notizia, sulla quale però il neo presidente del Consorzio
Silvano Brescianini avverte: «Non possiamo che esserne felici, tuttavia stiamo parlando di dati limitati solo ad alcuni canali di vendita. Purtroppo la Franciacorta non ha le bottiglie per crescere così tanto. Anzi, vedremo come andrà nel 2019 e nel 2020, quando entreranno sul mercato le bottiglie della vendemmia 2017, di cui ricordiamo una forte gelata che ha messo a rischio parte del raccolto».
Silvano Brescianini
Intanto alle propaggini del lago d'Iseo non c’è tempo né voglia di cullarsi sugli allori visto che la corsa alla ricerca e alla conquista di nuovi mercati è più che mai in atto, senza temere le regioni più blasonate, oltre a Veneto, Toscana, Piemonte, Trentino, Friuli e Puglia. Un duello che parte dai 15-17 milioni di bottiglie prodotte in Franciacorta - dato stabile - che oggi ha il 67% del proprio territorio convertito al biologico, e presto lo sarà del tutto. La strada è ancora lunga, è tutta scientifica e tecnica. Il biologico, se si fa, dà grandi vini, ma non si può sbagliare. E Brescianini, grazie all’antico e riscoperto vitigno Erbata, continua la corsa e la sperimentazione con Tesi 1 e si attesta, secondo la classifica di Bloomberg, fra i 50 migliori vini al mondo.
Nel frattempo inizia a muovere i primi passi il nuovo consiglio d’amministrazione del Consorzio Franciacorta, dopo il rinnovo dei giorni scorsi: Brescianini, già direttore generale della cantina Barone Pizzini, ha raccolto il testimone di Vittorio Moretti, patron di Bellavista. È stato eletto all'unanimità dall'assemblea dei soci e rimarrà in carica per il prossimo triennio. Bresciano doc di Erbusco, 51 anni, vent’anni fa fu il primo a credere nel bio; ha tantissime idee in testa e propositi da realizzare con l'aiuto di una squadra formata da nomi storici e con a fianco due giovani vicepresidenti, Laura Gatti della Ferghettina e Francesco Franzini di Cavalleri.
«Il mio mandato è all'insegna della continuità con Vittorio Moretti, di cui sono stato vice. Le tematiche aperte sono molte - conclude Brescianini - ma certamente in primo piano ci sono la tutela dell'ambiente e il focus sui mercati esteri. La Franciacorta è nel mio dna e la passione verso questo territorio mi accompagna da tutta la vita».
