Microbirrifici e filiera lombarda, al via il progetto di legge regionale
Il progetto di legge si fonda su tre pilastri: valorizzazione della filiera, identificabilità dei birrifici artigianali per costituire un marchio collettivo, sviluppo di un turismo brassicolo
12 febbraio 2021 | 14:56
di Gabriele Ancona
il mondo della birra artigianale potrà fungere da forza propulsiva per il turismo regionale
Quello dei microbirrifici in Lombardia è un settore che conta 155 imprese, il 16% del totale nazionale, vale una produzione di 112mila ettolitri e impiega direttamente 540 operatori. «L’ultimo decennio - ha sottolineato Vittorio Ferraris - ha visto una buona espansione del settore, che oggi rappresenta solo il 4% della produzione birraria nazionale. I principali birrifici sono nati in Lombardia. Un segmento produttivo estremamente legato al territorio; per questo l’esigenza di strutturare una filiera è molto sentita. In parallelo, questo progetto di legge può rappresentare un volano per lo sviluppo di un turismo brassicolo, sulla scia di quello enogastronomico».
Accordi e progetti di filiera
«Il progetto di legge - ha aggiunto Andrea Soncini - si fonda su tre pilastri, motore dello sviluppo del settore. In primo luogo la valorizzazione della filiera con l’ausilio degli operatori che devono cooperare per creare accordi e progetti dedicati. Il secondo punto fermo è rappresentato dalla identificabilità dei birrifici artigianali al fine di costituire un marchio collettivo. Terza colonna, lo sviluppo turistico, che prevede momenti di formazione per gli operatori e la possibilità di somministrazione nei locali di produzione. Aspetto questo di notevole interesse culturale in grado di sviluppare diversi percorsi interdisciplinari».
In piena sintonia l’assessora regionale al Turismo Lara Magoni. «Conoscere in loco la materia prima e la produzione – ha ricordato – sono snodi essenziali per la valorizzazione del territorio lombardo. Il turismo rappresenta il 13% del Pil ed è fondamentale valorizzare le nicchie di mercato. Bisogna inoltre tener presente che a causa della pandemia il turismo avrà una forte connotazione domestica, esperienziale e il mondo della birra artigianale potrà fungere da forza propulsiva».
Con questa legge sarà inoltre possibile ai microbirrifici agricoli vendere e somministrare la birra sul posto
«Stiamo parlando di una realtà di nicchia vivace e giovane - ha puntualizzato Fabio Rolfi - una realtà che se ben stimolata può essere un volano di promozione del territorio. Una dimensione dalla notevole rilevanza agricola. Molti giovani si stanno avvicinando all’agricoltura e in questo contesto è opportuno fare un ragionamento sulla filiera brassicola e sulla materia prima che deve dare vita a una birra made in Italy, vetrina di un territorio». Nel nostro Paese si può dire che non esiste luppolo italiano ed è necessaria una sinergia tra produttori e agricoltori per favorire una produzione ex novo.
Visita al luoghi di produzione leva di marketing turistico
«Una sfida importante per un settore cha va caratterizzato a livello regionale - ha ribadito Floriano Massardi - con questa legge sarà inoltre possibile ai microbirrifici agricoli vendere e somministrare la birra sul posto, anche in occasione di fiere ed eventi, operazioni oggi non consentite. Viene inoltre introdotto e promosso, sull’esempio di altri Paesi europei produttori di birra, uno sviluppo turistico basato sulla visita ai luoghi di produzione.
«È una legge innovativa – ha annotato Andrea Monti - che sarà da esempio sia per le altre Regioni sia a livello nazionale. L’auspicio è che si arrivi all’approvazione finale del provvedimento da parte del Consiglio Regionale entro l’estate».
Per informazioni: www.unionbirrai.it
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