Microbirrifici, leggi regionali per il turismo brassicolo

Da Unionbirrai una proposta di legge per partire dalla birra alla scoperta di altri mondi indipendenti che si alimentano a vicenda. Obiettivo, favorire il turismo di prossimità

22 febbraio 2021 | 16:43
di Gabriele Ancona
Il progetto di legge “Promozione e valorizzazione della filiera agroalimentare brassicola regionale”, in discussione presso l’VIII Commissione agricoltura di Regione Lombardia, è stato di spunto per un ampliamento a livello nazionale. “Birra regionale italiana: leggi regionali, territorialità e turismo” è stato così il tema di un incontro streaming organizzato da Unionbirrai nei giorni scorsi per delineare la nuova proposta di legge. Sono intervenuti Andrea Soncini, consigliere Unionbirrai, Silvio Menghini, docente di Marketing agroalimentare presso l’Università di Firenze, e Antonio Massa, membro del Gruppo agricoli di Unionbirrai. Ha moderato il webinar Simone Monetti, segretario nazionale dell’Unione.


I birrifici vivono il territorio e hanno la consapevolezza dei prodotti tipici, dei luoghi di interesse, degli eventi culturali

Pochi articoli per muoversi in autonomia

L’intervento di Andrea Socini si è focalizzato sulla “pdlr”. «Ogni singola regione lavorerà in autonomia – ha spiegato – Quattro i nuclei di fondo: agricoltura, alimentare, attività produttive e turismo. Una proposta di legge con pochi articoli per consentire alle regioni di muoversi in autonomia valorizzando la produzione brassicola e le sue tradizionali metodologie di lavorazione. Tra i punti fermi, la vendita e somministrazione sul posto e sul territorio da parte dei microbirrifici agricoli, la formazione del personale per promuovere il turismo brassicolo e l’istituzione di un marchio collettivo di filiera regionale».  

Il cliente diventa ospite
“Dal prodotto all'esperienza: dinamiche di mercato e adeguamenti del sistema produttivo artigianale" è stato il tema affrontato da Silvio Menghini. «Il birrificio artigianale – ha sottolineato – deve fare un salto qualitativo e passare dal prodotto all’esperienza. Non vendere solo birra, ma deve sapere accogliere il cliente, che diventa un ospite al quale bisogna saper offrire qualcosa che va ben oltre la semplice consumazione. Deve vivere un’esperienza. In quest’ottica il territorio entra negli attributi del prodotto e diventa un’attività economica aggiuntiva. In questo modo il marketing tradizionale diventa esperienziale. Bisogna promuovere una filiera facendo leva sulle caratteristiche del territorio, dalla cultura alle tradizioni. I 1195 birrifici italiani, per cogliere le opportunità di sviluppo turistico, devono innanzitutto definire il servizio che intendono offrire rendendo sinergica la promozione del prodotto con quella del servizio ricreativo».
 
Il birrificio, asse portante di un ampio ventaglio di opportunità
Su "Turismo birrario in Italia, potenzialità e collaborazioni sul territorio" si è focalizzato l’intervento di Antonio Massa. «L’Italia – ha ricordato – vanta un’estrema capillarità di birrifici. Ogni provincia ne è presidiata. I birrifici, inoltre, sono aziende che vivono il territorio, hanno la consapevolezza dei prodotti tipici, dei luoghi di interesse, degli eventi culturali. Ed è ben radicato il legame con la cucina e con i luoghi di produzione delle materie prime. La proposta turistica deve quindi organizzarsi nel territorio coinvolgendo tutti gli attori. Il birrificio può essere l’asse portante di un ampio ventaglio di opportunità che articolano il turismo brassicolo, a sua volta in grado di rilanciare quello di prossimità. In ultima analisi si deve proporre il territorio a 360 gradi in chiave birra. Si parte da lì per scoprire altri mondi indipendenti che si alimentano a vicenda»

Per informazioni: www.unionbirrai.it

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