Vino made in Italy in crescita all’estero e nei supermercati italiani

Una delle eccellenze del nostro Paese è senza dubbio rappresentata dal vino made in Italy, un prodotto di grande qualità rinomato in tutto il mondo

28 marzo 2019 | 12:02

Un settore che dimostra di vivere un periodo particolarmente positivo, non solo all’interno dei nostri confini, ma soprattutto all’estero. Le cantine italiane, infatti, hanno registrato una forte crescita sia nei supermercati italiani che all’estero, toccando ottime vette in termini di vendite e di export. Il merito di questo successo è da ritrovare nelle caratteristiche proprie del vino italiano: un prodotto che rimane fedele alle proprie tradizioni regionali e che risulta per questo molto variegato. Senza considerare il fatto che rappresenta la massima espressione dello stile di vita italiano che in tanti amano e vorrebbero imitare.



Vino italiano: crescono le esportazioni
Sono proprio gli ultimi dati Istat a certificare il grande successo del vino italiano all’estero, presentando una crescita di grande spessore. La ricerca ha, infatti, evidenziato un incremento nel 2018 delle spedizioni superiore al 3% rispetto all’anno precedente, il che equivale a circa 200 milioni di euro. Sempre in termini numerici, da notare che nel 2018 il vino da solo ha raggiunto i 6 miliardi di euro per le bottiglie vendute all’estero. D’altra parte si parla di una crescita delle vendite all’estero pari al +575% nell’ultimo trentennio tanto che nel 2015 si era arrivati a un quinto di vendite di vino nel mondo provenienti dall’Italia. Notevole il passo in avanti in riferimento alla Cina, dove il valore dell’export è arrivato a toccare il valore di 143 milioni di euro (+106% negli ultimi cinque anni): grazie a questi numeri, attualmente l’Italia è il quinto fornitore di vino in terra cinese.

Aumentano le vendite nei supermercati
Non solo export: anche nella nostra Penisola il vino locale se la passa bene, un dato che conferma l’amore degli italiani per questa bevanda. Parliamo di una crescita che riguarda soprattutto i supermercati e il comparto della grande distribuzione, come sottolineato dal report Iri per Vinitaly. Si parla di un incremento del +5,3% delle vendite di vini con denominazione di origine, mentre il vino confezionato è cresciuto del +1,7%. Nel 2018 le vendite di vino nei supermercati hanno portato un indotto di quasi due miliardi di euro (oltre 600 milioni di litri venduti). Il Lambrusco e il Chianti dominano la scena, seguiti a ruota dal Montepulciano d’Abruzzo, dal Primitivo, dal Müller Thurgau e dal Gutturnio. Una crescita notevole sostenuta anche dalla vendita dei vini online, possibile su siti dedicati e sempre più apprezzata dai consumatori per la vasta scelta di cantine e le innumerevoli tipologie di vini qui disponibili.



Le principali sfide del settore vinicolo
I numeri appena visti testimoniano una situazione positiva, ma si potrebbe senza ombra di dubbio fare meglio. Come sottolineato dall’indagine dell’Osservatorio del Vino, la crescita delle vendite nella Gdo appare oggi molto più marcata rispetto a quella dell’export. Ne consegue che la principale sfida per il settore vinicolo è di riuscire ad aumentare le esportazioni non tanto in termini di valore (già oggi elevato), quanto piuttosto di volume. Da un certo punto di vista, infatti, le aziende tricolori sono ancora oggi legate a un sistema produttivo retrogrado: emerge dunque la necessità di una riorganizzazione complessiva dei percorsi interni e di un’ottimizzazione dell’offerta. In sintesi, la sfida che deve affrontare il settore è di trovare una conciliazione possibile tra tradizione e innovazione. L’obiettivo dev’essere quello di aumentare la produzione per riprendersi soprattutto certi mercati esteri, come quello degli Usa e il Regno Unito.

L’aumento delle vendite di vino all’estero testimonia il successo e l’apprezzamento verso il Made in Italy, ma c’è ancora tanto da fare, soprattutto per quanto riguarda il volume della produzione.

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Alberto Lupini


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