Vola la produzione di Lugana E il prezzo è più che dimezzato

In un anno le bottiglie della Doc sono passate da 17,6 a 22 milioni e al momento giacciono invenduti ancora 200mila ettolitri. Per il Consorzio si rischia di mettere a repentaglio il valore dell’intera filiera . In dieci anni la produzione è cresciuta in media dell’8% all’anno e il prezzo è crollato a meno di 2 euro al litro

24 dicembre 2019 | 10:44
Si produce troppo Lugana tra le province di Brescia e Verona: una circostanza che, invece di far felici i produttori, rischia di creare seri problemi a tutta la filiera. La crescita inarrestabile della produzione (come riporta il blog di Emanuele Scarci aziendeincampo.wordpress.com) è di quasi il 10% all’anno da almeno un decennio a questa parte e in particolare nel 2019 le giacenze sono cresciute addirittura di un terzo rispetto all’anno scorso, a fronte soprattutto della produzione di 4,4 milioni di bottiglie in più.

Quest'anno sono state prodotte 22 milioni di bottiglie

A lanciare l'allarme è il Consorzio del Lugana Doc, secondo cui l'iperproduzione rischia di creare danni irreversibili, che per ora non si avvertono solo perché la domanda molto robusta. A metà dicembre i dati di Cantina Italia del ministero delle Politiche agricole segnalano che le giacenze di Lugana Doc sono balzate da 153mila ettolitri (di cui 133mila sfuso) del dicembre 2018 a 200mila ettolitri (di cui 177mila sfuso) di questi giorni.

Bottiglie di Lugana

A causa del surplus di offerta i prezzi viaggiano su livelli depressi: la Borsa merci di Verona segnala per il Lugana Doc un prezzo base di 1,20-1,60 euro/litro. Due anni fa la forbice era di 3,85-4,20 euro/litro. Per il 2019 si stima una produzione di 22 milioni di bottiglie di Lugana rispetto alle 17,6 del 2018, riporta la stampa locale. Gli ettari vitati in 10 anni sono quadruplicati passando a 3 mila per circa 200 soci, per il 15% operanti a Peschiera e per il resto nei comuni lombardi di Desenzano, Lonato, Pozzolengo e Sirmione.

«Prevediamo di chiudere l'anno - sostiene Ettore Nicoletto, presidente del Consorzio Lugana Doc da appena 9 mesi - con un imbottigliato in crescita del 25%. Il tasso di sviluppo è da primato, tuttavia è stata messa a dimora troppa uva rispetto alle capacità di assorbimento del mercato e con la conseguenza di costituire giacenze, soprattutto di vino sfuso, che dal +45% del 2018 rischia di incrementarsi di altri 21 punti percentuali. Queste mettono a repentaglio il valore di una filiera virtuosa e performante».

Secondo il direttore del consorzio, Andrea Bottarel, «la produzione del Lugana nel decennio 2008/2018 è cresciuta con un tasso medio annuo dell'8% e nel primo semestre del 2019 punta al +15%». Bisognava intervenire prima per frenare produzione e nuovi impianti, ma sia il direttore che Nicoletto si sono insediati da pochi mesi, nel tentativo di venire a capo di una situazione difficile.

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Alberto Lupini


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