“Re Panettone” sbarca a Napoli e punta al riconoscimento Unesco

Alla vigilia della due giorni napoletana, Stanislao Porzio, anima e motore di “Re Panettone”, conferma e rilancia la proposta: «Come la pizza, anche il panettone merita di diventare Patrimonio Immateriale dell'Unesco»

30 novembre 2018 | 12:11
di Renato Andreolassi
Dopo il recente riconoscimento per i muretti a secco della Valtellina, la nostra Regione lancia dunque una nuova proposta, e per ribadire che la sua non è una provocazione, il patron di Re Panettone ricorda che «il Pan de Toni, come si chiamava in origine, è un prodotto che non si risolve solo con una ricetta ma è autentica tradizione e cultura».



L'idea ha suscitato entusiasmo allo Spazio MegaWatt di Milano dove nei giorni scorsi si è tenuta la manifestazione tutta dedicata al classico dolce milanese e giunta alla 11ª edizione con un crescente successo di pubblico e di critica. A sostenerla anzitutto il Consorzio Comieco e i 50 big dell'alta pasticceria presenti nella struttura milanese con in testa i pasticceri del Sud. «Certo, la strada da percorrere - rimarca Stanislao Porzio - non è semplice, né in discesa. Serve anzitutto un appoggio pieno e convinto del mondo politico e amministrativo lombardo e milanese, una sorta di grande alleanza come avvenne con l'Expo e, soprattutto, crederci. La sfida è aperta, anche in vista della possibilità di ospitare le Olimpiadi invernali del 2026».



La ricetta, pur nelle mille variabili, per legge deve rispettare ingredienti esclusivamente naturali: lievito madre, farina, burro, turlo d'uovo, zucchero, cubetti d'arancia e cedro canditi e acqua. E proprio da Milano Stanislao Porzio ha lanciato l'idea che nel prossimo fine settimana, l'1 e 2 dicembre, riproporrà nel cuore della pizza con “Re Panettone Napoli”, nei saloni dello storico Grand Hotel Parker's, di corso Vittorio Emanuele, nel capoluogo campano.

Sono ammessi alla due giorni solo panettoni realizzati con metodo artigianale, senza additivi e conservanti. Vietate, dunque, le scorciatoie produttive. Prezzo bloccato, 25 euro al chilo. La formula prevede esposizione, degustazione e vendita, alternati a momenti di approfondimento, show cooking e incontri con i 20 maestri pasticceri provenienti da tutta Italia, tra i quali spicca una nutrita rappresentanza del Sud. Si, perché alcuni dei grandi interpreti del lievitato meneghino sono proprio i campani. E chissà che questa alleanza fra le nebbie padane e il mare Mediterraneo, non porti davvero all'ambito riconoscimento Unesco.

Per informazioni: www.repanettone.it

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Alberto Lupini


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