Il 18 si riapre, ma la clientela latita Il 55% dice “no” al ristorante

Non sarà più come prima, almeno inizialmente. La riapertura delle attività anticipata al 18 maggio fa sorridere a metà perché i consumatori preferiscono muoversi ancora con massima prudenza

14 maggio 2020 | 12:53
Molti commercianti e ristoratori temono che riaprire già lunedì 18 maggio - come concesso dal governo - con misure restrittive severe e con un certo timore della gente ad uscire di casa che ancora serpeggia sia peggio che restare ancora chiusi. Ed effettivamente stando ad un sondaggio condotto da Izi in collaborazione con Comin&Partners sembra che gli italiani non siano così propensi a tornare in negozi e ristoranti.


Più della metà degli italiani non tornerà al ristorante come prima

Poco più della metà degli italiani (53,6%) tornerà come prima nei negozi e meno di due su quattro (42,5%) nei centri commerciali. Oltre la metà degli italiani (55%) non frequenterà più come prima i ristoranti e quasi la metà (48%) degli intervistati non tornerà nei bar con la stessa frequenza, rispetto alle abitudini pre Covid-19. Secondo il sondaggio però da lunedì prossimo più di un italiano su tre (35,2%) tornerà a frequentare i ristoranti "come prima" e quasi due italiani su cinque i bar (42,4%). Solo un'esigua minoranza sceglierà di non usufruire più dei servizi di bar e ristorazione (rispettivamente il 7,4% e il 7,6%), frutto di un timore alimentato anche dai dubbi sulla sicurezza e la paura del contatto con altre persone.

Una situazione che sta comunque condizionando gli stessi impreditori. In Alto Adige dove la possibilità di riaprire tutto è già scattata lunedì 11 maggio solo il 50% delle attività ha riaperto e il turismo attenderà addirittura luglio per ripartire.

Anche la Sardegna ha tentennato. Saloni di parrucchieri e centri estetici, negozi di abbigliamento e calzature, profumerie e gioiellerie possono aprire da oggi. Lo prevede un'ordinanza firmata nella notte dal presidente della Regione Christian Solinas. Gli stessi esercizi - in base all'ordinanza del governatore datata 2 maggio - avrebbero potuto ripartire già da lunedì 11 nei Comuni con indice di trasmissione del contagio R(t) inferiore a 0,5. Ma, spiega Solinas in una nota, “preso atto delle incertezze e dei dubbi interpretativi manifestati da alcuni primi cittadini, e considerato che il valore l'R(t) a livello regionale è di 0,48, ho ritenuto necessario assumere direttamente l'iniziativa per la ripartenza”.

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Alberto Lupini


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