Feste popolari, l’appello di Slow Food «Controlli sull’utilizzo di prodotti locali»

Estate, tempo di sagre. Gettonatissime ma capaci di far discutere quando alcune forme di gestione possono costituire una forma di concorrenza sleale nei confronti delle realtà di ristorazione presenti sul territorio

04 maggio 2018 | 12:54
A farsi sentire, prima che sia troppo tardi, è Slow Food Valli Orobiche che, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi a Bergamo a cui hanno preso parte il vice presidente nazionale Lorenzo Berlendis e il fiduciario Silvio Magni, ha espresso tutte le proprie perplessità su questo tipo di tendenza. Uno degli aspetti più preoccupanti - hanno sottolineato - sta nel fatto che i turisti s’illudono che in una festa di paese si degustino prodotti del territorio in coerenza alla cultura gastronomica tipica del luogo, lontano dalla logica del mercato globale. Non sempre è così. Spesso chi gestisce la somministrazione nelle feste popolari chiede preventivi a ditte di distribuzione alimentare e sceglie l’offerta più bassa, in barba alla qualità ed alla provenienza dei prodotti.


Lorenzo Berlendis e Silvio Magni

Le feste, gestite spesso da volontari, generano però un business sul territorio bergamasco che Slow Food ha stimato in 4 milioni di euro. Si può solo immaginare quale ricaduta economica ci potrebbe essere per i produttori agroalimentari della valle se gli organizzatori decidessero di acquistare ed utilizzare i prodotti locali.

L’appello è stato rivolto soprattutto alle amministrazioni locali che, secondo Slow Food, dovrebbero avere l’obbligo morale di imporre e di controllare che nel corso di queste manifestazioni vengano usati esclusivamente prodotti del territorio. Spesso invece le aziende agricole del territorio sono solo comparse a margine della manifestazione mentre nel vicino punto di ristorazione vengono somministrate enormi quantità di prodotti senza identità.

Le sagre di paese del resto dovrebbero essere una delle migliori occasioni per far conoscere e promuovere i prodotti del territorio. I promotori dei prodotti e delle tradizioni locali sono i cittadini stessi, le associazioni, gli amministratori locali che hanno scelto di lavorare per il territorio e per la sua società.

Le stesse Comunità Montana finanziano e sostengono marchi di qualità e territoriali come ad es. “Prodotti della Valle Brembana”: compete ai propri amministratori ed ai cittadini tutti renderlo vivo, percorribile ed efficace sollecitando anche coloro a cui si concede patrocinio e sostegno.

L’ultimo appello è per l’intera comunità delle Valli bergamasche affinché si rendano interpreti della necessità di salvaguardare il lavoro delle nostre imprese agricole tramite l’acquisto e l’utilizzo dei prodotti agroalimentari del territorio, anche e soprattutto nelle varie manifestazioni pubbliche che si organizzano o si organizzeranno nei prossimi mesi.

Per informazioni: www.slowfoodvalliorobiche.it

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Alberto Lupini


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