Ristori per zone rosse e arancioni, tutti i numeri del decreto firmato

Previsto un fondo di 340 milioni nel 2020 e 70 milioni nel 2021 per aiutare attività, compresi bar e ristoranti, se ci saranno nuove aree a rischio massimo di contagio. Stop a Imu, Iva e e contributi: tutte le misure

10 novembre 2020 | 10:17
Tasse (Imu e Iva in primis) e contributi sospesi; previsto un fondo di 410 milioni (340 milioni nel 2020 e 70 milioni nel 2021) per aiutare attività, compresi bar e ristoranti, se ci saranno nuove aree a rischio massimo di contagio: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato il decreto ristori bis che vale 2,56 miliardi nel 2020 e circa 1 miliardo nel 2021.

Ma tra continui decreti, richieste di lockdown generalizzato, arrivo del picco di contagi, altre Regioni che inevitabilmente scivoleranno in zona rossa e un 2021 che ormai, è certo, è più incerto che mai, ci si chiede: basterà?


il decreto ristori bis vale 2,56 miliardi nel 2020 e circa 1 miliardo nel 2021

Da dove arrivano i fondi?
Per quanto riguarda i contributi, come riporta l’Ansa, 1,2 miliardi nel 2020 sono stati “travasati” dal fondo per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione da 12 miliardi istituito con il decreto Rilancio. Altri 830 milioni derivano da risparmi della Cig Covid, 160 dai risparmi per le indennità per gli stagionali del turismo previste dal decreto agosto, 200 milioni da un fondo per esigenze indifferibili. Altri 100 milioni provengono dal fondo del ministero dell'Interno per la gestione dei centri per l'accoglienza dei migranti.

Fondo da 410 milioni alle nuove zone arancioni-rosse
Per sostenere ulteriori attività di eventuali nuove zone arancioni o rosse, il decreto prevede un fondo di 340 milioni nel 2020 e 70 milioni nel 2021.

Il provvedimento stanzia circa 1 miliardo per i contributi a fondo perduto ai nuovi codici Ateco aggiunti alla lista del Ristori 1 le nuove categorie coinvolte dalla stretta anti-Covid.

Nel 2021 280 milioni ai centri commerciali e alla filiera alimentare
Altri 280 milioni saranno stanziati nel 2021 per i ristori delle attività nei centri commerciali e per la filiera alimentare. Stanziati anche 234 milioni nel 2020 (e 78 nel 2021) per il credito d'imposta sugli affitti, 38 milioni per il ristoro ai Comuni per l'estensione della cancellazione dell'Imu, e 35,8 milioni per la sospensione delle tasse per gli Isa e circa mezzo miliardo per lo stop ai versamenti di novembre.

Stop ai versamenti dei contributi a novembre nelle zone rosse
Sospeso il versamento dei contributi per il mese di novembre per le attività nelle zone rosse che saranno costrette a chiudere, come previsto dall'ultimo Dpcm anti-Covid. Versamenti di Iva e ritenute in scadenza a metà novembre sospesi anche per alberghi, agenzie di viaggio e tour operator delle zone rosse, anche se queste attività non vengono esplicitamente chiuse dal Dpcm.

La misura complessivamente vale 549 milioni. Confermato lo stop dei versamenti (che riguarda anche le trattenute per le addizionali regionali e comunali per chi è sostituto d'imposta) per le attività sospese a livello nazionale e per tutte quelle costrette a chiudere in zona rossa secondo la nuova lista di codici Ateco (57 categorie, dai negozi agli estetisti).

Aiuti a 130 categorie
Centotrenta le categorie che riceveranno i contributi a fondo perduto previsti dal decreto Ristori 1 e dal decreto bis. Il secondo provvedimento, infatti, aggiorna l'elenco di chi avrà diritto al ristoro in virtù del primo decreto, oltre a introdurre una lista ad hoc di codici Ateco delle attività che avranno diritto al ristoro perché in zona rossa.

Previsti comunque anche ristori automatici per chi già aveva fatto domanda per il contributo del decreto Rilancio, e una nuova domanda da presentare per chi non ci avesse pensato in estate o era escluso, come le attività sopra i 5 milioni di fatturato.

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Alberto Lupini


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