La richiesta dei centri commerciali: Si riaprano le gallerie nei weekend

Le associazioni di categoria chiedono al Governo che nel programma di riaperture si inserisca anche una data per permettere ai negozi di aprire anche il sabato e la domenica dopo sei mesi di chiusura

20 aprile 2021 | 11:12
Anche i centri commerciali iniziano a farsi sentire per chiedere che il comparto riparta al 100% e dunque anche nei weekend. Da oltre sei mesi infatti il Governo impone le chiusure alle gallerie sia sabato che domenica in qualunque tipo di colore per tutte le attività tranne quelle necessarie (alimentari e farmacie). Chiusure che hanno colpito anche la ristorazione all’interno dei centri commerciali, composta sì da catene e fast food ma ormai anche da attività più “locali” che hanno sfruttato gli spazi dedicati alla ristorazione sempre più ampi all’interno delle strutture.

La richiesta è unanime e arriva dalle associazioni del commercio, Ancc-Coop, Ancd-Conad, Confcommercio, Confimprese, Cncc–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione posta all’attenzione del Governo in vista della definizione del programma di riaperture. Sin dall’inizio dell’emergenza, centri, parchi e gallerie commerciali hanno adottato protocolli di sicurezza stringenti che offrono tutte le garanzie necessarie a tutelare al meglio consumatori, dipendenti e fornitori dal rischio di contagio.


Le perdite accumulate

Le misure restrittive, che da oltre sei mesi impongono la chiusura di queste strutture nei giorni festivi e prefestivi, hanno comportato 140 giornate di chiusura e notevoli danni alle imprese del commercio - ristorazione compresa - con perdite sul giro d’affari nell’ordine del -40% rispetto al 2019 e una conseguente diminuzione del fatturato annuo complessivo stimabile in 56 miliardi di euro. Numeri che mettono a repentaglio la tenuta delle aziende, con il rischio di forti ricadute occupazionali.

Pochi aiuti, siutazione aggravata

Ad aggravare la situazione, va considerato che gli aiuti economici per le imprese sono stati quasi nulli e inadeguati a coprire le perdite già consolidate. Si palesa quindi l’urgenza di un’iniezione di liquidità nel sistema per le imprese di tutte le dimensioni, che potrebbe passare anche da uno spostamento temporale delle scadenze fiscali e previdenziali, da un rafforzamento degli strumenti ed una semplificazione delle procedure di accesso al credito agevolato, con tempi rapidi e certi, da una nuova misura sugli affitti, con la previsione del credito di imposta anche per il 2021.

L’auspicio delle associazioni del commercio è che il Governo decida per un cambio di indirizzo e che inserisca, all’interno del programma delle ripartenze, la riapertura dei punti vendita in centri, parchi e gallerie commerciali nei fine settimana.

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Alberto Lupini


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