Buon compleanno Iginio Massari: 80 anni di pasticceria di qualità

Spegne 80 candeline uno dei pasticceri italiani più noti e premiati (vincitore del Premio Italia a Tavola nel 2017, miglior pasticcere al mondo nel 2019). Bresciano, ha “le mani in pasta” da quando aveva 16 anni

29 agosto 2022 | 16:16

Tutto iniziò tra i fornelli della trattoria di mamma. Fu un odore a indirizzare la vita di Iginio Massari, quello della crema vaniglia e cannella. Adesso, una vita dopo, quel bambino è diventato uno dei migliori pasticceri al mondo, simbolo dell'eccellenza italiana nel cibo. E proprio oggi compie 80 anni

29 agosto: Iginio Massari compie 80 anni 

Madre cuoca, dicevamo, e padre direttore di una mensa. Il cibo è sempre stato nella vista del maestro Iginio Massari. La svolta, oltre alla crema vaniglia e cannella, è arrivata a sedici anni, quando dopo qualche mese di lavoro in un panificio della sua città, Brescia, decise di seguire la strada della pasticceria. 

Lasciò l'Italia per la Svizzera, dove acquisì le prime esperienze con i dolci e il cioccolato. Quattro anni accanto al maestro pasticcere Claude Gerber, prima del rientro nel Belpaese. Da allora una lunghissima carriera costellata di successi e premi. Dal 1964 infatti Massari ha ottenuto oltre 300 riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. È stato più volte miglior pasticcere d'Italia e nel 2019 miglior pasticcere al mondo. Ha inoltre vinto il nostro sondaggio Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e dell'accoglienza - Premio Italia a Tavola 2017, nella categoria Pasticceri.

 

Tra le tante iniziative portate avanti dal maestro bresciano, la fondazione nel 1993 di AMPI, l'Accademia Maestri Pasticceri Italiani, e nel 1996 la nascita della scuola di specializzazione Cast Alimenti a Brescia.

 

La passione per il canto 

Oggi, oltre a essere un volto noto anche al grande pubblico, grazie alle sue numerose apparizioni televisive, Massari ha punti vendita in diverse città (Milano, Verona, Firenze, Torino e la sua Brescia) oltre a pop-up store in numerose stazioni ferroviarie da nord a sud. Ma un rimpianto, mentre spegne le prime 80 candeline, c'è? 

Sì, e lo racconta in un'intervista al Corriere: «Uno solo, piccolino. Quelli grandi lasciano l’amaro in bocca: sarebbe paradossale per uno che di mestiere realizza dolci da una vita. Mi spiace non avere mai frequentato una scuola di canto. È passato il tempo: la voce non è più quella di una volta». 

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Alberto Lupini


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