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Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
mercoledì 17 dicembre 2025  | aggiornato alle 18:05 | 116393 articoli pubblicati

Ristorazione e ospitalità, frenata ad aprile: pesano inflazione e turismo interno

Ad aprile 2025 la ristorazione italiana ha registrato una lieve flessione del fatturato (-0,1%), peggiorata in volume reale (-0,2%). A pesare è il calo della domanda turistica interna (-3,2%) non compensata dai flussi stranieri (+1,5%). Anche la spesa quotidiana resta debole, frenata da inflazione e incertezza. Il settore confida in un rilancio con l’estate e gli eventi stagionali

28 giugno 2025 | 10:47
Ristorazione e ospitalità, frenata ad aprile: pesano inflazione e turismo interno
Ristorazione e ospitalità, frenata ad aprile: pesano inflazione e turismo interno

Ristorazione e ospitalità, frenata ad aprile: pesano inflazione e turismo interno

Ad aprile 2025 la ristorazione italiana ha registrato una lieve flessione del fatturato (-0,1%), peggiorata in volume reale (-0,2%). A pesare è il calo della domanda turistica interna (-3,2%) non compensata dai flussi stranieri (+1,5%). Anche la spesa quotidiana resta debole, frenata da inflazione e incertezza. Il settore confida in un rilancio con l’estate e gli eventi stagionali

28 giugno 2025 | 10:47
 

Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, il mese di aprile 2025 ha registrato una crescita del fatturato per l’industria italiana, sia in termini monetari (+1,5%) sia in volume fisico di merci vendute (+1,6%), al netto degli effetti stagionali. Questo doppio incremento suggerisce un’espansione reale della produzione industriale e non soltanto un adeguamento legato a variazioni di prezzo. Il dato rappresenta una potenziale fase di consolidamento per il comparto produttivo, dopo periodi di incertezza macroeconomica. Tuttavia calano leggermente i ricavi di ristorazione e accoglienza rispetto al mese precedente, mentre la variazione tendenziale mostra una crescita nominale, ma inflazione e domanda interna condizionano i risultati.

Industria e servizi in crescita ad aprile: segnali positivi anche per il settore agroalimentare 

L’andamento positivo dell’industria potrebbe riflettersi anche nel settore agroalimentare, sia nella produzione che nella trasformazione. Un aumento del volume di beni immessi sul mercato è spesso indicativo di una domanda più attiva, condizione che riguarda trasversalmente anche le imprese del food & beverage. Anche il settore dei servizi ha evidenziato una dinamica positiva, con un aumento congiunturale dello 0,5% in valore e dello 0,4% in volume. Le rilevazioni Istat comprendono diverse attività economiche, tra cui il commercio all’ingrosso, i servizi professionali e le attività di supporto. Il commercio all’ingrosso ha segnato un +0,4% in termini di valore e un +0,9% in volume. Quest’ultimo dato rappresenta un indicatore importante: una maggior movimentazione di merci può segnalare una ripresa della domanda e una ritrovata fiducia nel mercato da parte degli operatori. Per le imprese alimentari, questo si traduce in un potenziale rafforzamento della catena di approvvigionamento e distribuzione. Gli "altri servizi", che includono anche consulenze e logistica, crescono dello 0,7% in valore e dello 0,1% in volume. La forbice tra i due valori suggerisce una maggiore incidenza dei servizi a valore aggiunto o un lieve aumento dei prezzi medi.

Ristorazione e ospitalità, frenata ad aprile: pesano inflazione e turismo interno

Per il settore agroalimentare si confida in opportunità di investimento, maggiore domanda di prodotti e servizi correlati

Questi comparti, pur secondari rispetto alla produzione diretta, rivestono un ruolo essenziale anche per le attività del settore food, soprattutto nella gestione delle forniture e nei servizi collegati alla ristorazione commerciale e collettiva. Nel complesso, i dati di aprile mostrano una dinamica coerente tra industria e servizi, che sembrano evolvere parallelamente. Il contesto generale lascia intuire un tentativo di stabilizzazione dell’economia italiana, dopo mesi complessi. Per il settore agroalimentare, questi elementi possono tradursi in opportunità di investimento, maggiore domanda di prodotti e servizi correlati, e condizioni più favorevoli per la pianificazione commerciale nel breve termine. «L’incremento rilevato ad aprile è significativo e ci fornisce elementi concreti per osservare l’evoluzione dell’economia nei prossimi mesi» commentano fonti istituzionali. Le rilevazioni dell’Istat continueranno a fornire parametri utili alle imprese per adeguare strategie e piani di produzione, anche nel comparto alimentare.

Ristorazione e accoglienza in lieve calo ad aprile

Secondo i dati Istat diffusi a fine giugno 2025, il fatturato delle imprese attive nei settori della ristorazione e dell’accoglienza ha registrato una leggera flessione su base mensile. Tra aprile e marzo 2025, la variazione congiunturale è stata del -0,1% in valore, che diventa -0,2% se si considera il volume depurato dall’inflazione. Il dato si inserisce in un contesto ancora instabile per il comparto, confermando le difficoltà già emerse nei primi mesi dell’anno. Il confronto tendenziale con aprile 2024 mostra una situazione differente: +2% in valore, a fronte però di un calo del -1,5% in termini reali, considerando l’effetto dei prezzi. Questo significa che l’aumento nominale è legato soprattutto all’inflazione, mentre la quantità effettiva di consumi e prestazioni si è ridotta. Il quadro evidenzia come la crescita dei listini non corrisponda necessariamente a un miglioramento dell’attività economica. Per molte imprese, i ricavi restano compressi dai costi e da una domanda ancora debole, soprattutto sul fronte nazionale.

Ristorazione e ospitalità, frenata ad aprile: pesano inflazione e turismo interno

Finora il turismo straniero non ha compensato il calo interno

Secondo quanto osserva l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, la causa principale delle difficoltà riscontrate dalle imprese del comparto è da ricercarsi nel calo della domanda turistica interna. Nei primi quattro mesi del 2025, il turismo italiano ha registrato un decremento del -3,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. La lieve crescita dei flussi dall’estero, pari a +1,5%, non è stata sufficiente a colmare il divario. Questa dinamica ha inciso direttamente sulla performance economica di ristoranti, bar, alberghi e strutture ricettive in genere, già provati da mesi di incertezza. Le difficoltà non riguardano solo il turismo, ma si estendono anche alla domanda interna non turistica, ovvero ai consumi legati alla vita quotidiana: pranzi di lavoro, uscite serali, pasti fuori casa. La spesa delle famiglie per la ristorazione resta frenata da un contesto economico condizionato dall’inflazione e dall’incertezza dei redditi disponibili. In particolare, le attività legate ai centri urbani o a bacini locali non supportati dal turismo stagionale soffrono maggiormente.

Attese per l’estate: si spera in eventi e flussi stranieri

«Nonostante il quadro attuale, si confida in un possibile recupero con l’avvio della stagione estiva» sottolinea Fipe-Confcommercio. «L’effetto positivo di eventi, festività e flussi turistici più consistenti, soprattutto dall’estero, potrebbe ridare slancio ai consumi e sostenere le imprese del settore». La speranza degli operatori è legata alla capacità del comparto di attrarre pubblico durante i mesi di picco estivo, in particolare nelle città d’arte, nelle località balneari e nei territori a vocazione turistica.

La fotografia di aprile 2025 restituisce l’immagine di un settore che non ha ancora raggiunto una piena stabilità. La debolezza della domanda interna e i segnali altalenanti dal turismo continuano a generare incertezza tra le imprese dell’Horeca. Sarà essenziale, nei prossimi mesi, monitorare con attenzione i dati reali di affluenza e spesa durante l’estate, valutando anche l’efficacia delle strategie promozionali e delle politiche locali di sostegno al comparto.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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