Era un progetto sognato da Mario Mozzetti, il proprietario del ristorante "Alfredo alla Scrofa", regno delle mitiche fettuccine, e dopo quattro di lavori sono tornate a vivere le sottostanti cantine di epoca romana. Nasce così un'enoteca di raro fascino, dalle antiche arcate originali in laterizio, con una prima dotazione di 500 prestigiose etichette, destinata ad arricchirsi con le migliori referenze italiane ed estere. Il vino torna così dove era duemila anni fa, con un forte impatto emotivo per chi dal ristorante scende una rampa di scale.

L'enoteca sotto il ristorante "Alfredo alla Scrofa"
L'enoteca di "Alfredo", un luogo di degustazione per appassionati e produttori
Sarà un luogo di degustazione aperto ad appassionati e a produttori, inedita destinazione dove wine lovers e produttori potranno incontrarsi e vivere un'esperienza di degustazione personalizzata, con spazi anche per incontri con i buyers. Ad officiare i riti saranno due membri della grande famiglia del ristorante, Marco Zambardi (head sommelier e F&B expertise) e Alessandro Novelli (head sommelier). Mario Mozzetti non nasconde la propria emozione mostrando questa nuova estensione del mitico locale che appartiene alla storia di Roma con i suoi 117 anni di attività: «Non è stato facile riportare alla luce gli antichi reperti con un attento lavoro conservativo - ha detto - anche perchè non abbiamo mai chiuso il ristorante».

I sommelier Marco Zambardi e Alessandro Novelli
Scendere in cantina significa così percorrere un viaggio attraverso i secoli, lasciandosi avvolgere dal fascino di un luogo che racconta una storia antica della città. Il complesso lavoro di ristruttrazione porta la firma dell'architetto Stefano Rosini: «Abbiamo valorizzato - ha detto - gli elementi architettonici e storici esistenti, sia negli spazi che nelle finiture murarie, recuperando le strutture che rappresentano il segno del passato. Nel prossimo futuro prevediamo un ampliamento, portanto alla luce anche i magazzini dove gli artigiani romani lavoravano il marmo». Anche per il direttore del locale Carlo Paragona questo è il raggiungimento di un traguardo, «perché lo spazio cantina rappresenta un completamento di una valorizzazione del ristorante nella sua complessità».
Al ristorante "Alfredo alla Scrofa" le vere fettuccine
Dopo il simbolico taglio del nastro, ecco servite le mitiche fettuccine Alfredo alla Scrofa burro e parmigiano, mantecate scenograficamente al tavolo. Le creò, in questa che era una locanda della vecchia Roma, Alfredo Di Lelio per la moglie che aveva appena avuto un bambino e da allora furono apprezzate di avventori e pellegrini. Ma negli anni Venti fu una coppia in viaggio di nozze a Roma a renderle immortali. Erano le star del cinema muto Mary Pickford e Douglas Fairbanks che estasiati si fecero dare la ricetta e - una volta rientrati negli States - ne serbarono il ricordo più che del Colosseo e di San Pietro.

Le vere Fettuccine Alfredo
La replicarono nei loro party, o almeno tentarono di farlo con ingredienti approssimativi. Poi per ringraziare l'oste gli inviarono in dono un set di posate d'oro con incise le loro firme, oggi orgogliosamente esposte insieme alle centinaia di foto di ospiti illustri. La ricetta è sempre la stessa, immutata: fettuccine di una sottilissima sfoglia di pasta all'uovo immerse per appena 30 secondi in acqua bollente salata, burro fresco a temperatura ambiente e parmigiano finissimo. Ma è la mantecatura, rapidi movimenti rotatori dal basso verso l'alto, che le rende sontuose, indimenticabili. Mario Mozzetti ha persino fondato l'Accademia dei Mantecatori per insegnare quest'arte. Al piatto è dedicata persino una Giornata internazionale, il 7 febbraio, come patrimonio nazionale e storico italiano, pioniere dei tanti progetti successivi che hanno portato la vera italianità nel mondo.
Via della Scrofa 104/A 00186 Roma
Lun-Dom 12:30-15:00, 18:30-23:00