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Meinl Barista Cup: i vincitori in Honduras per scoprire il volto del caffè etico

Tra raccolta manuale, scuole rurali e pratiche agroforestali, il viaggio dei baristi nelle piantagioni honduregne rivela cosa significa davvero servire un caffè giusto, oggi, nel 2025 [...]

 
24 maggio 2025 | 16:00

Meinl Barista Cup: i vincitori in Honduras per scoprire il volto del caffè etico

Tra raccolta manuale, scuole rurali e pratiche agroforestali, il viaggio dei baristi nelle piantagioni honduregne rivela cosa significa davvero servire un caffè giusto, oggi, nel 2025 [...]

24 maggio 2025 | 16:00
 

Quattro baristi vincitori della Meinl Barista Cup hanno viaggiato in Honduras per scoprire da vicino l'origine del caffè che servono ogni giorno. Un'esperienza intensa, concreta, dentro la filiera Fairtrade della linea The Originals Bio, tra raccolta, formazione e confronto diretto con i produttori locali. Organizzato da Fairtrade Austria in collaborazione con Clac (Latin american and caribbean network), il viaggio ha coinvolto Christina Meinl, rappresentante della quinta generazione della storica famiglia austriaca, e i vincitori della competizione: Raffy Vajio (vincitore assoluto), Vladimir Chzou (vincitore nella categoria Espresso), Luca Riccardi (Cappuccino) e Mario Benetseder (Signature drink). Insieme hanno percorso le principali aree di coltivazione da cui proviene il caffè biologico e certificato della linea The Originals Bio Fairtrade, oggi punto di riferimento nel canale B2B per chi cerca un prodotto tracciabile e sostenibile.

Meinl Barista Cup: i vincitori in Honduras per scoprire il volto del caffè etico

Baristi nella terra del caffè: viaggio tra le origini Fairtrade di Julius Meinl

Nel cuore della stagione del raccolto, i baristi si sono immersi nella quotidianità di chi coltiva, raccoglie e lavora il caffè. Hanno camminato tra le piante cariche di drupe, selezionato i chicchi a mano, osservato i passaggi della lavorazione, ma soprattutto hanno incontrato le persone che vivono di caffè. Un contatto umano e diretto che ha dato un volto e una storia concreta a ogni tazzina servita. Ed è proprio questo il punto più potente del viaggio: vedere da vicino il lavoro e le difficoltà di chi sta all'origine della filiera in un momento storico segnato da prezzi globali alle stelle e sfide ambientali sempre più complesse. «Tornare a casa con la consapevolezza di cosa c'è dietro ogni tazzina è un'esperienza che cambia il nostro modo di essere baristi. Guardare negli occhi chi coltiva il caffè che servo ogni giorno ha dato un nuovo significato al mio lavoro» ha raccontato Luca Riccardi, vincitore italiano della categoria Cappuccino, sintetizzando perfettamente il senso di questo scambio. Una visione condivisa anche da Hartwig Kirner, ceo di Fairtrade Austria: «Questo viaggio collega le due estremità della filiera del caffè: i produttori e i baristi. Favorisce la condivisione diretta delle conoscenze, approfondisce la comprensione delle sfide degli agricoltori e sottolinea l'importanza del commercio equo per un futuro sostenibile».

Il commercio equo e solidale, infatti, non si limita a garantire un prezzo minimo ai coltivatori, ma offre anche un premio - il Fairtrade Premium - che le cooperative reinvestono in progetti comunitari, infrastrutture e formazione. Progetti che, sul campo, i baristi hanno potuto conoscere da vicino visitando realtà come Copracnil e Cocamol. Qui hanno visto le pratiche agricole pensate per garantire qualità e resilienza: varietà resistenti alla ruggine, tecniche di agroforestazione, diversificazione delle fonti di reddito. Strumenti indispensabili per affrontare le sfide attuali del settore. Tra i momenti più significativi del viaggio, anche la tappa all'Istituto Copan Galel di Copán, dove grazie al Fairtrade Premium si formano i giovani in agricoltura e agroforestazione. Tra loro, anche la figlia del presidente di Copracnil, pronta a raccogliere il testimone del padre: un segnale chiaro che il futuro del caffè è già in movimento, e passa anche dalla formazione delle nuove generazioni.

La linea The Originals Bio Fairtrade, lanciata nel 2023, nasce proprio da questa visione condivisa di responsabilità e qualità. Per molti coltivatori, aderire al commercio equo e alla certificazione biologica rappresenta l'unica possibilità concreta per continuare a produrre. «Se non ci fossero il commercio equo e solidale e la certificazione biologica, non produrrei ancora caffè. Siamo sempre alla ricerca di mercati e opportunità migliori per le nostre famiglie perché essere produttori di caffè è molto difficile. Ma alla fine, quando troviamo acquirenti come Julius Meinl, siamo motivati a continuare a produrre e vendere il nostro caffè» ha dichiarato Jimmin Soriano, ex presidente di Cocamol, raccontando senza retorica quanto questa collaborazione possa fare la differenza.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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