La Commissione Pesca del Parlamento europeo ha respinto l’obiezione presentata dagli eurodeputati spagnoli alla deroga che permette la pesca delle vongole sotto la taglia minima. La misura consente di catturare molluschi con calibro minimo di 22 millimetri, rispetto ai 25 stabiliti dal regolamento europeo, garantendo così la continuità della filiera italiana. La deroga sarà valida per altri quattro anni, fino al 31 dicembre 2030.

Via libera europeo alla pesca delle vongole da 22 mm nell’Adriatico
«Il voto della Commissione pesca del Parlamento europeo ha registrato 22 sì contro soli 3 voti contrari», ha commentato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. «È un’ottima notizia per i pescatori dell’Adriatico, perché i fattori ambientali italiani rallentano la crescita delle vongole e la pesca di esemplari più piccoli non mette a rischio la specie».
L’Alleanza Cooperative: salvati 140 milioni di euro per la filiera
L’Alleanza delle Cooperative Pesca e Acquacoltura sottolinea l’importanza economica della deroga: «Il via libera consente di preservare un settore che produce circa 20.000 tonnellate di vongole l’anno, con un giro d’affari di 60 milioni di euro, che arrivano a 140 milioni considerando l’intera filiera».
«Siamo soddisfatti perché senza questa deroga si sarebbe messo in difficoltà un comparto strategico», aggiunge l’Alleanza, evidenziando come la misura sia supportata da evidenze scientifiche e consenta di mantenere un equilibrio tra sostenibilità economica e ambientale.
Il rischio per gli spaghetti con i lupini di mare
Paolo Tiozzo, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca, segnala la rilevanza culinaria della misura: «Senza la deroga, le vongole di mare non sarebbero più disponibili, mettendo a rischio un piatto simbolo come gli spaghetti con i lupini di mare».
Tiozzo ricorda che il problema riguarda in particolare le vongole di mare, che faticano a raggiungere i 25 mm, mentre la produzione di vongole veraci è già stata colpita dal granchio blu, con un calo del 90% della produzione.
Federpesca: sostenibilità e tutela del settore
Federpesca ha plaudito al voto definendolo «un risultato politico importante che tutela un settore strategico da 54 milioni di euro e oltre 1.500 operatori».
«L’Italia ha fatto squadra e ha dimostrato che le pratiche di pesca italiane sono scientificamente valide e sostenibili», ha sottolineato Federpesca. «La deroga conferma il ruolo dei Consorzi italiani e il loro impegno verso la sostenibilità, anche di fronte a congiunture ambientali ed economiche difficili».