Il mercato internazionale delle principali materie prime alimentari sta vivendo una fase di forti oscillazioni. Pistacchio, cacao, riso e zucchero mostrano andamenti molto diversi tra loro, condizionati da raccolti irregolari, variazioni della domanda e cambiamenti nelle politiche commerciali dei Paesi produttori. Le analisi Areté delineano un quadro in rapido movimento, utile per comprendere le dinamiche che influenzano l’industria alimentare europea.

Il pistacchio vola nonostante il raccolto record
Pistacchio: prezzi in ripresa tra domanda europea e timori per le scorte
Dopo un avvio di campagna 2025/26 caratterizzato da ribassi, i prezzi del pistacchio USA in guscio consegnato in Europa hanno invertito la tendenza. Il raccolto statunitense, stimato dall’International Nut and Dried Fruit Council a circa 725.000 tonnellate (+44% sul 2024/25), aveva inizialmente generato pressioni al ribasso. Da agosto, però, le quotazioni sono risalite dell’8%, superando i 9.000 $/t. Secondo Areté, il rialzo è legato soprattutto alla domanda sostenuta in Europa e alla volontà degli operatori di mantenere un adeguato livello di scorte in vista della campagna 2026/27, per la quale si prevede una fase di scarica. Ancora più complesso il quadro turco. Dopo il raccolto record 2024/25, la produzione 2025/26 ha registrato un crollo di circa il 70% a causa delle gelate tardive di aprile. «La combinazione tra scarsa produzione e ritenzione da parte dei coltivatori sta alimentando un trend inflattivo senza precedenti», osserva Areté. I prezzi in guscio sono cresciuti del 20% da settembre e del 59% da inizio 2025, nonostante la presenza di stock di riporto ai massimi storici.
Cacao: forti ribassi e mercato sotto pressione
Il cacao in fava sul mercato di Londra ha segnato un calo del 20% da inizio novembre, toccando i minimi da gennaio 2024. Il trend ribassista, iniziato a inizio 2025 e pari ora a -53%, riflette una serie di fattori concomitanti:
- miglioramento delle prospettive di raccolto africano 2025/26
- domanda globale debole
- possibile slittamento al 2026 dell’entrata in vigore della norma UE sulla deforestazione
- esenzione del cacao dai dazi reciproci USA
In parallelo, anche massa e burro di cacao hanno registrato cali significativi: rispettivamente -65% e -69% dall’inizio dell’anno, con un indebolimento delle ratio. Più stabile la polvere di cacao, in attesa della lavorazione del main-crop africano, anche se sul mercato forward si rilevano sconti. Secondo Areté, il fenomeno è stato amplificato dalle «posizioni molto spinte degli operatori non-commerciali», che hanno raggiunto livelli di ipervenduto simili a quelli del 2018.
Riso: Indica in calo tra abbondanza di offerta e minori importazioni
Il FAO Indica Index conferma la fase ribassista: a ottobre i prezzi segnano un -3% sul mese e un -26% sull’anno. L’offerta globale risulta ampia, anche grazie alla rimozione dei divieti all’export dell’India nella campagna 2024/25. A pesare ulteriormente è la sospensione delle importazioni da parte di Filippine e Indonesia, primo e secondo importatore mondiale. Le quotazioni del riso Thai, riferimento internazionale, sono ai livelli più bassi dalla campagna 2007/08.
Zucchero: prezzi ai minimi dal 2020
Nelle prime settimane di novembre, i prezzi finanziari del grezzo e del bianco si sono attestati ai livelli minimi da fine 2020, con un calo mensile rispettivamente del 7% e del 5%. Su base annua il ribasso è ancora più marcato: -33% per il grezzo e -25% per il bianco. Secondo Areté, la dinamica è guidata soprattutto dalle aspettative di maggiore disponibilità globale, in particolare in Brasile, India e Thailandia, anche grazie a un incremento della quota di canna destinata alla produzione di zucchero. Anche in Unione Europea le quotazioni mostrano flessioni: -12% per lo zucchero spot Europa e -11% per il consegnato Centro-Nord Italia, con valori sempre più vicini ai 500 €/t.