Il Chianti Rufina entra ufficialmente nella Global Artisan Vintners Alliance (Global AVA), la rete internazionale che unisce le principali regioni vinicole artigianali del mondo. L’annuncio, reso noto il 24 ottobre 2025, segna un passaggio importante per la denominazione e per l’intero sistema del Chianti. «È una notizia che ci rende orgogliosi» commenta Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, «perché rappresenta un riconoscimento del valore complessivo del nostro territorio, capace di esprimere qualità, storia e modernità in tutte le sue denominazioni. L’ingresso del Chianti Rufina nella Global AVA conferma come il modello toscano possa essere un riferimento internazionale di sostenibilità, autenticità e coesione tra produttori».

Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti
Che cos’è la Global AVA
Fondata nel 2025 a Livermore, in California, la Global Artisan Vintners Alliance nasce con l’obiettivo di favorire la collaborazione e lo scambio tra le regioni vinicole artigianali di tutto il mondo. Il network promuove progetti condivisi di marketing, ricerca, turismo e formazione professionale, mettendo in connessione territori che condividono produzioni limitate, forte identità territoriale e approccio innovativo.
Fanno già parte dell’alleanza aree di grande prestigio come la Livermore Valley (California), la Texas Hill Country (Texas), Chinon (Francia), Alentejo (Portogallo), Vale dos Vinhedos (Brasile) e Dalmatia (Croazia). Con l’ingresso del Consorzio Chianti Rufina, l’Italia entra per la prima volta nel network, consolidando la sua presenza tra le regioni del vino riconosciute per autenticità e vocazione artigianale.
L’ingresso del Chianti Rufina nel network mondiale
L’adesione del Consorzio è stata firmata dal presidente Gerardo Gondi e dal direttore Francesco Sorelli, con la partecipazione di Mirena Bagur, presidente della Global AVA. L’obiettivo dell’ingresso è duplice: da un lato rafforzare la visibilità internazionale del Chianti Rufina, dall’altro promuovere scambi concreti di competenze tra produttori, tecnici, professionisti del marketing e operatori dell’ospitalità.
«L’ingresso nella Global AVA rappresenta un passo decisivo nella nostra strategia di internazionalizzazione» spiega Gondi, «perché ci consente di confrontarci con realtà vitivinicole di altri Paesi che condividono con noi un’idea di vino radicata nel territorio e aperta all’innovazione».
Un territorio storico, una visione moderna
Il Consorzio Chianti Rufina è una delle più antiche e prestigiose Docg chiantigiane, con una produzione che mantiene un forte legame con la storia e la qualità della viticoltura toscana.
Comprende 20 fattorie vitivinicole distribuite tra i comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Dicomano e Londa, per un totale di 750 ettari vitati e una produzione annua di circa 3,5 milioni di bottiglie.
Negli ultimi anni, la denominazione ha intrapreso un percorso di valorizzazione che passa anche da progetti come “Terraelectae”, iniziativa dedicata ai Sangiovese da singola vigna, pensata per esprimere al massimo il potenziale del territorio.
Chianti Rufina come modello di sostenibilità e cooperazione
L’ingresso nella Global AVA è anche un riconoscimento della sostenibilità del modello toscano, fondato su una rete di produttori coesa, capace di coniugare tradizione e innovazione. Per Giovanni Busi, «questo traguardo non riguarda solo la Rufina, ma l’intero sistema Chianti. È la dimostrazione di come la Toscana del vino sappia guardare oltre i propri confini, mantenendo salde le proprie radici e costruendo relazioni internazionali fondate sulla qualità e sulla condivisione».
Il passo nella Global AVA rafforza così il posizionamento del marchio Chianti nel mondo, consolidando l’immagine di una regione capace di dialogare con le principali realtà vitivinicole globali e di rappresentare un modello di equilibrio tra artigianalità, sostenibilità e sviluppo economico.
L’ingresso nel network apre nuove prospettive per il Consorzio, che potrà partecipare a progetti di ricerca congiunti, scambi formativi e iniziative promozionali condivise con gli altri membri dell’alleanza. L’obiettivo è accrescere la reputazione internazionale del Chianti Rufina e creare una rete stabile di collaborazione tra le regioni vinicole che condividono la stessa visione: produrre vini identitari, sostenibili e riconoscibili nel panorama mondiale.