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La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti

Tra le novità presentate dalle cantine sarde a Vinitaly, Cantina Santadi festeggia i 90 anni del presidente e puntare sempre più sull'accoglienza in cantina e in vigna; Ferruccio Deiana porta i suoi passiti, tra cui il Girò (un rosso), la Malvasia di Cagliari e il Oirad Isola dei Nuraghi Igt, mentre Nuovi Poderi amplia la sua gamma con il Fadas, un nuovo rosato da uve Syrah, inusuale per l'isola ma in linea con l'idea di sperimentare nuovi approcci

28 aprile 2024 | 13:30
La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti
La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti

La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti

Tra le novità presentate dalle cantine sarde a Vinitaly, Cantina Santadi festeggia i 90 anni del presidente e puntare sempre più sull'accoglienza in cantina e in vigna; Ferruccio Deiana porta i suoi passiti, tra cui il Girò (un rosso), la Malvasia di Cagliari e il Oirad Isola dei Nuraghi Igt, mentre Nuovi Poderi amplia la sua gamma con il Fadas, un nuovo rosato da uve Syrah, inusuale per l'isola ma in linea con l'idea di sperimentare nuovi approcci

28 aprile 2024 | 13:30
 

Nel cuore della Sardegna, tra tradizioni antiche e paesaggi mozzafiato, il mondo del vino si arricchisce di nuove sfumature grazie alla creatività e alla passione delle cantine del territorio che hanno portato in scena a Vinitaly le novità enologiche della regione.

Cantina Santadi presenta un libro per il 90° del presidente e un nuovo progetto di accoglienza

Nel panorama vinicolo della Sardegna, la Cantina Santadi rappresenta un faro di eccellenza, una realtà che coniuga sapientemente tradizione e innovazione, che ha recentemente visto un anno di particolare rilevanza. Nel solco di questa celebrazione, durante lo scorso Vinitaly emerge un libro di risonanza, “Terroir Sulcis”, un tributo affettuoso al territorio e alla cultura sarda, promosso proprio dalla cantina in occasione del novantesimo compleanno del suo presidente.

La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti

I vini di Cantina Santadi in esposizione a Vinitaly 2024

«Questo per Cantina Santadi è un anno importante - spiega Riccardo Curreli, enologo di Cantina Santadi - e in occasione dei 90 anni del nostro presidente è stato presentato il libro “Terroir Sulcis”, un'onoreficenza al territorio e alla cultura sarda del Sulcis nello specifico, promossa appunto dalla Cantina Santadi. Abbiamo celebrato anche 40 anni dalla nascita del Terre Brune, prima annata 1984, commercializzato nel 1988, vino nato dalle mani del sapiente maestro enologo Giacomo Tachis».

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Riccardo Curreli

«Un libro per celebrare un appuntamento importante del presidente della cantina che ha compiuto novant'anni il 28 marzo scorso e il Vinitaly è stato un contesto straordinario per poter parlare di questo libro che vuole essere uno strumento per promuovere l'accoglienza in cantina, che si rinnoverà, implementerà quelli che sono i servizi che potremo offrire. - aggiunge Massimo Podda - La promozione non è rivolta solo a cantina Santadi, pur essendone il fulcro, ma abbraccia in modo concreto tutto il territorio, come si nota nel libro; infatti, ci sono capitoli che fanno riferimento a tutti i comuni da cui provengono le uve, altri due capitoli che fanno capo all'Unione dei Comuni, uno dedicato al comune importantissimo che è Carbonia, che ha una storia immensa che andava sicuramente raccontata. E poi, non ultimo, sono stati inseriti tutti i ristoratori con cui normalmente collaboriamo e tutti i mestieri antichi che ancora si tramandano e che abbiamo voluto raccontare nel libro; prodotti come il pane, i dolci, i coltelli costruiti in modo artigianale, ma c’è una parte dedicata anche alla parte geologica piuttosto che archeologica della zona, che peraltro è ricchissima»

La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti

Leonardo Lai

Santadi ha presentato anche un nuovo progetto per l'accoglienza. «La cantina ha iniziato ad investire su questo aspetto piuttosto importante dell'ospitalità e dell'enoturismo circa due anni e mezzo fa - commenta in merito Leonardo Lai, reposnabile accoglienza di Cantina Santadi - La prima fase è quella di ospitare i visitatori in cantina con un piccolo tour attraverso le linee di produzione, segue poi la degustazione dei nostri vini accompagnati da piatti tipici della nostra zona. Il prossimo obiettivo è quello di portare i visitatori anche nelle nostre vigne, che sono la nostra peculiarità, il nostro all'occhiello. C’è il progetto di realizzare delle costruzioni tipiche, cosiddette pinnette, quelle dei pastori fatte con il tetto di frasche essiccate e muri in pietra. C’è poi l’idea di portare, in uno dei nostri vigneti più belli vicino alla zona di Porto Pino, in un’area chiamata Su Portu e Su Trigu, un piccolo dehors, naturalmente in legno, rispettoso dell'ambiente, dove intrattenere i nostri ospiti e far vedere loro i nostri vigneti e naturalmente degustare i nostri vini in una situazione bucolica quasi idilliaca»

Santadi | Via Giacomo Tachis 14 | 09010 Santadi (Su) | Tel 0781 950127

Il risveglio del Girò: il lavoro di recupero di Ferruccio Deiana

Nella maestosa cornice della Sardegna, terra ricca di tradizioni millenarie e paesaggi mozzafiato, si staglia la figura di Ferruccio Deiana, custode di un tesoro enologico dal sapore antico: il Girò. In un dialogo intimo con la terra, durante lo scorso Vinitaly, Deiana ci introduce alla storia affascinante di questo vitigno autoctono, risvegliato dal torpore dei decenni passati per riconquistare il suo posto di rilievo nel panorama vinicolo sardo.

«Ho impiantato il Girò 25/30 anni fa, quando ancora non veniva valorizzato ma c'era solo qualche azienda che lo produceva. - spiega Ferruccio Deiana - Oggi le aziende che lo producevano non ci sono più noi e abbiamo pensato di riportarlo alla luce. Attualmente facciamo qualche migliaio di bottiglie, alla gente piace ed è una novità per molti giovani. Tuttavia, stiamo cercando di migliorarlo e di ampliare la superficie vitata».

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Ferruccio Deiana

«È un vino rosso rubino, abbastanza tannico, ma grazie ai 50 grammi di zucchero che contiene lo arrotondano abbastanza e lo rendono più morbido. In abbinamento è ideale non solo con i dolci, ma anche con piatti tipici come gli gnocchetti con la salsiccia, i ravioli e la pasta tipica locale» descrive Deiana.

«Abbiamo poi due vini da dessert, a base di Malvasia di Cagliari, forse siamo gli unici nella zona ad avere la Doc della Malvasia. è un prodotto che a me piace molto perché molto profumato e non mi stanca al palato; abbiamo poi quest'altro, Oriad, che riporta il nome di mio figlio (Dario) al contrario. Un passito che ha 150 grammi di zucchero a base di Malvasia, Nasco e Moscato e viene fermentato in barrique e per i successivi sei mesi fa bâtonnage».

Deiana | Località Su Leunaxi - 09040 Settimo San Pietro (Ca) | Tel 070 749117

Cantina Nuovi Poderi va oltre la tradizione e sperimenta con il Syrah

Quest'anno a Vinitaly la Cantina Nuovi Poderi ha stupito con una novità affascinante: il Fadas, un rosato ottenuto dal vitigno Syrah, un'autentica rarità nel panorama vinicolo sardo. La scelta coraggiosa di introdurre questo vitigno riflette non solo la passione per la sperimentazione che permea l'anima dell'azienda, ma anche la volontà di soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione

La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti

I vini di Cantina Nuovi Poderi in esposizione a Vinitaly

Come racconta Luigi Giuntelli, della Cantina Nuovi Poderi: «Fadas è un prodotto nuovo, inserito dopo la vendemmia 2023, da un vitigno molto particolare, il Syrah. Questa nostra scelta è dovuta sicuramente a una passione per la sperimentazione, che è quello che guida poi anche l'azienda, ma anche da un'esigenza di mercato. Un mercato che cerchiamo soddisfare sotto l'aspetto sardo con una proposta interessante che è quella del Syrah. Essendo il Cannonau il vitigno trainante su cui altre attività puntano i loro prodotti, noi abbiamo cercato di differenziarci un pochino, andando a produrre un vino un po’ fuori standard, anche per il territorio».

Ma Sardegna significa anche Vermentino: «Noi abbiamo due versioni - spiega Giuntelli- Istrale nella versione con l'etichetta blu e con l'etichetta argento. La grossa differenza sta in una lavorazione differente in cantina e in un terroir leggermente differente. L'Istrae con l'etichetta argento viene fatto in un terreno più calcareo, mentre il Vermentino con l'etichetta blu viene fatto in un terreno più grasso, un pochino più argilloso»

La Sardegna enologica tra accoglienza e vitigni autoctoni riscoperti

Luigi Giuntelli

«Un’altra chicca della cantina è la Barbera, il vitigno si chiama Barbera sarda. La differenza con quella piemontese, viene data dal territorio. L'azienda si trova a Senorbì nel Sud Sardegna e vengono esaltati profumi un pochino più caldi, appena vinificato sprigiona subito dei sentori erbacei, un tannino molto aggressivo. È un prodotto su cui noi andiamo a fare un bel affinamento in botte da 500 l e che rimane almeno un anno fermo, dopodiché andiamo ad ammorbidire i sentori più aggressivi e a completare il prodotto» conclude Giuntelli.

Nuovi Poderi | Strada Comunale Senorbì, Sisini - 09040 Senorbì (Ca) | Tel 329 403 2362

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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