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Valoritalia: continua calo dei rossi, ancora in crescita gli spumanti

Valoritalia ha presentato il suo Annual Report 2025: produzione stabile nonostante le incertezze globali, spumanti in crescita e DOC in aumento. Cresce l'interesse verso certificazioni green e mercati extra-UE come Canada e Uk

 
25 giugno 2025 | 09:30

Valoritalia: continua calo dei rossi, ancora in crescita gli spumanti

Valoritalia ha presentato il suo Annual Report 2025: produzione stabile nonostante le incertezze globali, spumanti in crescita e DOC in aumento. Cresce l'interesse verso certificazioni green e mercati extra-UE come Canada e Uk

25 giugno 2025 | 09:30
 

Valoritalia, organismo leader nella certificazione del vino italiano, ha presentato il suo Annual Report 2025, Documento che fotografa lo stato di salute del comparto vitivinicolo nazionale. L’azienda certifica oggi 219 denominazioni d’origine (Doc, Docg e Igt), pari al 56% della produzione nazionale di vini di qualità, con un valore economico di oltre 9 miliardi di euro. Il report offre uno spaccato dettagliato del settore nel corso del 2024, anno segnato ancora da forti elementi di incertezza sul piano internazionale.

Valoritalia: continua calo dei rossi, ancora in crescita gli spumanti

Valoritalia ha presentato il suo Annual Report 2025

Un quinquennio segnato da crisi globali e incertezze geopolitiche

Negli ultimi cinque anni, il settore vitivinicolo ha dovuto fronteggiare uno scenario complesso, influenzato da eventi imprevedibili come l’epidemia di Covid-19, l’instabilità derivante da due conflitti armati ancora in corso e la recente minaccia di dazi doganali imposti dagli Stati Uniti. Questi fattori continuano a determinare un quadro di indeterminatezza economica, al quale il comparto ha risposto mantenendo una relativa solidità.

Valoritalia: continua calo dei rossi, ancora in crescita gli spumanti

L‘incertezza legata ai dazi Usa ha avuto un peso rilevante

«Nonostante il contesto internazionale difficile, il 2024 si conferma un anno di consolidamento, non brillante ma positivo», ha dichiarato Giuseppe Liberatore, Direttore Generale di Valoritalia. Il report registra infatti l’immissione sul mercato di 2,019 miliardi di bottiglie, in calo dello 0,46% rispetto al 2023, ma comunque superiore dell’1,4% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Un dato che testimonia il mantenimento dei volumi raggiunti durante il picco di consumi del periodo pandemico, quando nel 2021 si registrarono risultati straordinari. Rispetto al 2019, l’anno precedente la pandemia, il mercato ha mantenuto un surplus di oltre 110 milioni di bottiglie, segnale di una competitività che il sistema italiano ha saputo preservare anche in fasi di difficoltà.

Rossi in calo, crescono ancora gli spumanti

L’analisi evidenzia variazioni significative tra le principali tipologie di prodotto. In particolare, le denominazioni a prevalenza di vino rosso mostrano una contrazione del 6,8%, mentre prosegue la crescita degli spumanti, che registrano un aumento del 5%. Una tendenza già in atto da alcuni anni, legata all’evoluzione delle preferenze dei consumatori, sempre più orientati verso prodotti leggeri, versatili e adatti a occasioni di consumo informali.

Valoritalia: continua calo dei rossi, ancora in crescita gli spumanti

L'Annual Report 2025 di Valoritalia certifica ancora il calo dei rossi e la crescita degli spumanti

Anche sul piano delle denominazioni si notano dinamiche differenti. Le Doc (Denominazioni di Origine Controllata), che rappresentano il 58% del valore complessivo dei vini certificati (5,35 miliardi di euro), segnano una crescita del 2,7%. In calo risultano invece sia le Docg (-2,3%), sia le Igt (-6,3%), queste ultime protagoniste di un forte aumento nel 2023 (+16,5%). Secondo Giuseppina Amodio, direttrice operativa di Valoritalia, i dati «evidenziano un progressivo riallineamento tra domanda e offerta, in cui il successo di una denominazione dipende sempre meno dal suo valore storico e sempre più dalla capacità di intercettare nuovi comportamenti di consumo, orientati alla versatilità e alla semplicità d’uso».

Forte concentrazione produttiva e dimensionale tra le denominazioni

Un elemento strutturale evidenziato dal report riguarda la forte concentrazione della produzione su poche denominazioni di grandi dimensioni. Le prime 20 denominazioni certificate da Valoritalia rappresentano l’86% dell’imbottigliato, le prime 40 quasi il 95%, mentre le restanti 139 denominazioni arrivano complessivamente solo all’1,4% del totale. Una distribuzione analoga emerge anche considerando le dimensioni economiche delle imprese: soltanto il 12% delle aziende supera i 50 milioni di euro di fatturato, mentre la maggioranza fatica a oltrepassare la soglia del milione di euro.

Valoritalia: continua calo dei rossi, ancora in crescita gli spumanti

Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia

Su questo aspetto è intervenuto Francesco Liantonio, presidente di Valoritalia, secondo cui «l’elevato numero di denominazioni rappresenta sì un patrimonio di rappresentatività territoriale, ma anche un limite operativo, soprattutto laddove manchino dimensioni e strutture consortili adeguate. Le denominazioni più piccole faticano a garantire attività efficaci di tutela, promozione e valorizzazione». Secondo Liantonio, una possibile soluzione è una riforma volontaria del sistema consortile, capace di ridurre la frammentazione decisionale e rafforzare le capacità operative, specie in un periodo caratterizzato da instabilità geopolitica, calo dei consumi e minaccia dei dazi statunitensi.

Primi mesi 2025: imbottigliamenti in calo per effetto delle tensioni USA

Il report dedica attenzione anche ai dati provvisori dei primi mesi del 2025, che registrano un calo degli imbottigliamenti del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo Valoritalia, questa flessione è attribuibile alla cautela degli operatori statunitensi, preoccupati dall’ipotesi di nuovi dazi all’importazione di vino europeo, che sebbene non ancora ufficializzati, stanno già generando effetti di rallentamento commerciale.

Export extra-UE in crescita: focus su Canada, Regno Unito e Giappone

Parallelamente, cresce l’interesse delle imprese italiane verso mercati alternativi all’Unione Europea. Secondo lo studio realizzato da Nomisma - Wine Monitor, il 47% delle aziende esportatrici verso gli Stati Uniti ha avviato strategie di diversificazione, individuando in Canada, Regno Unito e Giappone i mercati con le maggiori prospettive di crescita. Il mercato canadese, in particolare, si conferma ricettivo: le etichette italiane risultano le più consumate tra quelle straniere secondo il 51% dei consumatori locali. L’Italia detiene in Canada una quota d’importazione di 442 milioni di euro, dato che ne conferma il primato tra i Paesi fornitori.

Valoritalia: continua calo dei rossi, ancora in crescita gli spumanti

Cresce l’interesse delle imprese italiane verso mercati alternativi all’Unione Europea

L’indagine ha anche confrontato le abitudini d’acquisto e le aspettative dei consumatori italiani e canadesi. In Italia, il criterio prevalente di scelta resta la Denominazione d’Origine, mentre in Canada il fattore decisivo è il marchio della cantina. Entrambi i Paesi mostrano una crescente attenzione verso gli spumanti e i vini a bassa gradazione alcolica, tendenze dichiarate dal 70% e 65% dei consumatori rispettivamente. In Canada si registra inoltre un maggiore interesse per i rosé e per la mixology, ritenuta una tendenza in crescita dal 74% degli intervistati, contro il 56% in Italia. La sensibilità verso la sostenibilità ambientale è più marcata tra i canadesi, con il 78% del campione favorevole all’uso di bottiglie leggere in vetro, rispetto al 65% dei consumatori italiani.

Certificazioni green in crescita: priorità per consumatori e imprese

Un elemento trasversale emerso con forza è l’importanza crescente delle certificazioni di sostenibilità. L’81% dei consumatori italiani e il 74% di quelli canadesi considera la certificazione green un fattore determinante nella scelta d’acquisto. Anche dal lato produttivo si registra attenzione verso questi temi: il 42% delle imprese italiane ha già avviato progetti di sostenibilità e il 26% è certificato secondo standard ambientali. Secondo Denis Pantini, responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, «i trend green rappresentano oggi i principali driver di competitività internazionale, superando l’interesse per il biologico e affermandosi come elementi chiave per l’espansione nei mercati esteri».

Prospettive per il settore: sostenibilità, efficienza consortile e nuovi mercati

Le conclusioni del report evidenziano che la tenuta del comparto vinicolo italiano passa da una combinazione di fattori: capacità di leggere le nuove tendenze di consumo, rafforzamento delle strutture consortili, investimenti nella sostenibilità ambientale e apertura verso mercati extra-europei in grado di compensare eventuali criticità legate alle tensioni commerciali internazionali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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