Sarà un 2017 di ripresa per l’olio d’oliva italiano: l’Ismea ha infatti stimato che si raccoglieranno 320mila tonnellate di olive in tutta la Penisola, +75% rispetto al raccolto 2016 che arrivò a 182mila tonnellate. Fare peggio sarebbe stato difficile dato che l’anno scorso fu il peggiore raccolto degli ultimi dieci anni.
Tuttavia l’annata 2017, condizionata da un inverno particolarmente rigido, dalle gelate primaverili e dalla siccità estiva si attesterà come terza peggiore per raccolto nell’ultimo decennio. Basta considerare che la produzione media si aggira sulle 500mila tonnellate annue e il raccolto 2017 non è distante dalla seconda annata peggiore, la 2014, con le sue 222mila tonnellate.
Tra le regioni che portano più tonnellate c’è la Puglia da dove arriva la metà dell'olio di oliva raccolto a livello nazionale. Il resto arriva prevalentemente da Calabria (15%), Sicilia (9%) Campania (5,4%), Lazio (4,6%) e Toscana (4,2%). I prezzi alla produzione dell'olio extavergine di oliva si mantengono alti proprio a causa della scarsità di materia prima, attestandosi intorno ai 5,50 euro al chilo, dopo aver toccato i 6 euro/kg la scorsa primavera. A causa della scarsa produzione del 2016 le esportazioni hanno subito dei contraccolpi, registrando un calo di quasi il 20% nei primi quattro mesi del 2017, con introiti a 489 milioni di euro, in diminuzione del 10% rispetto a un anno prima. L'Italia è una delle leader nell’esportazione di olio (1,61 miliardi di euro nel 2016, un terzo negli Usa) ma anche una grande importatrice di materia prima dall'estero. Nel 2016, abbiamo acquistato olio di oliva e sansa per 1,79 miliardi di euro, con 572 mila tonnellate importate.
A livello mondiale, l'Italia copre mediamente il 15% della produzione. Il nostro Paese è anche primo importatore d'olio d'oliva e secondo esportatore con il 20% delle quote, dopo la Spagna che ne detiene il 60%. Sul lato della domanda, il consumo globale di olio d'oliva è stimato in ripresa a settembre con 2,88 milioni di tonnellate (fonte Ismea su dati Coi). Per quanto riguarda la produzione 2017, si stima una ripresa a 2,85 milioni di tonnellate con livelli medi rispetto al decennio.