Il Pastificio Sgambaro viene fondato nel 1947 a Cittadella, in provincia di Padova, e nasce come una sorta d’estensione dell’attività molitoria che Tullio Sgambaro aveva intrapreso dieci anni prima nella medesima località. La scelta d’avvicinare il molino al pastificio si rivela subito vincente e le economie di scala consentono all’azienda di svilupparsi rapidamente e di divenire, già all’inizio degli anni ’60, un’importante realtà pastaia italiana.

Il pioneristico progetto di concentrazione del processo di trasformazione si consolida definitivamente nel 1963 quando il ciclo molitorio e la vera e propria produzione di pasta vengono localizzate in un unico stabilimento a Castello di Godego, in provincia di Treviso ponendo già allora le basi di uno degli attuali punti di forza dell’azienda: la contiguità del molino col pastificio, che nel corso degli anni 60 e 70 ha consentito l’abbattimento dei costi di trasporto e che oggi costituisce un importante strumento per il conseguimento d’uno scopo ambizioso: il raggiungimento dell’impatto zero sull’ambiente circostante durante il ciclo produttivo.

Sempre all’inizio degli anni ‘60, viene inaugurato il marchio “Pasta Jolly” che ha rappresentato per molto tempo il brand di punta del Pastificio. Per mantenere elevato lo standard qualitativo delle linee Jolly, già all’inizio degli anni ’70 prende forma l’idea d’identificare univocamente la fornitura di grano coll’agricoltore che lo produce, inaugurando già allora, in modo inconsapevole, una sorta di moderno concetto di tracciabilità.
È l’affermarsi della terza generazione dei pastai Sgambaro che fa in modo che, all’inizio degli anni ’90, progressivamente, la filosofia produttiva si sposti verso produzioni biologiche ante-litteram. La spinta in questo senso raggiunge un traguardo importante quando, nel 2003, Sgambaro è la prima azienda in Italia a ottenere la certificazione “100% Grano Duro Italiano” e “Km zero”. Tuttavia questo è solo un passaggio lungo un processo che perdura tuttora e che oggi si propone d’ottenere una pasta prodotta con i migliori grani duri adatti alle condizioni climatiche del Nord Italia. Tale restrizione geografica è connessa all’obiettivo di ridurre il più possibile le emissioni di Co2 che derivano dal trasferimento dei grani dall’agricoltore al molino/pastificio. Tutto ciò è ben riassunto dai claims aziendali.

«La nostra missione è creare la più buona pasta con solo grano duro italiano certificato. La nostra pasta è buona e leggera sull'ambiente che confluiscono nel nuovo slogan che è un marchio registrato il bio che voglio io». Nella seconda metà degli anni 2000 Sgambaro ha intrapreso anche una ricerca sui grani antichi cercando in primo luogo di intercettare le problematiche che concernevano le sempre più diffuse intolleranze alimentari legate a particolari tipi di cereali.
La produzione nel 2007 della pasta con grano Khorasan Kamut è stato il primo passo in questa direzione, che trova proprio in questi mesi un nuovo slancio con l’immissione nel mercato della pasta con grano duro integrale decorticato che, per maggior digeribilità, si propone d’essere una possibile rimedio alimentare per coloro che soffrono di forme non gravi di celiachia. Ad analoghi problemi s’è cercato di trovare una risposta con l’imminente uscita retail della pasta farro monococco.

Al contempo la ricerca s’è pure spostata verso campi differenti, per esempio s’è volta a incrociare esigenze dei consumatori molto particolari. In questo senso è collocabile la produzione di pasta altamente proteica indicata a un pubblico con spiccate inclinazioni per la vita sportiva basata su un mix di lenticchie e quinoa.
Al termine di questa disamina riteniamo di poter affermare che il controllo approfondito della filiera di produzione, la ricerca serrata sulle tematiche d’impatto zero ambientale e le esplorazioni salutistico/alimentari sui temi concernenti i grani antichi, fanno di Sgambaro non solo uno dei più importanti pastifici italiani, ma soprattutto un laboratorio di idee che, a 70 anni dalla fondazione, continua a osservare orizzonti nuovi da esplorare.
Per informazioni: www.sgambaro.it