Dietro le quinte di Marco D’Oggiono Prosciutti ci sono tre fratelli e un concentrato di artigianalità, passione e materia prima di assoluta qualità. Sono questi gli ingredienti principali del prosciuttificio lecchese.
Dionigi, Agnese e Giulia Spreafico non solo hanno saputo interpretare i dogmi di una lavorazione essenziale e concentrata sul risultato, ma hanno fatto tesoro dell’insegnamento dei nonni e dei genitori, di cui hanno mantenuto antiche ricette come la Collinetta, la Vera Mortadella di Fegato della Brianza, il Borsotto, il Salame di Coscia, interpretandole alla luce dei moderni concetti nutrizionali con meno sale, meno grassi, meno conservanti.
Agnese, Giulia e Dionigi Spreafico
Hanno rispettato un territorio unico: la Brianza, terra di laghi e di colline, che con la sua leggera ventilazione completa un lavoro di stagionatura naturale. Nasce proprio qui il Prosciutto Crudo Marco D’Oggiono che più dolce di così, non si può. Il Prosciutto Crudo Marco D’Oggiono è veramente dolce. La dolcezza del suo colore rosa tenue e di una fetta vellutata, anche al tatto. La dolcezza nelle carezze della sua lavorazione, la dolcezza di chi se ne occupa. In bocca risulta dolce e pulito. Nessun conservante. È stato riconosciuto nel 1999 Prodotto tradizionale della Regione Lombardia.
Ma gioielli di Marco D’Oggiono sono anche le new entry, che hanno riscosso grandissimo apprezzamento da parte di chef e foodies come il Carpaccio Celtico di Chianina, irraggiungibile con la sua sorprendente scioglievolezza e il suo appeal leggermente affumicato, e la bresaola La dolce Tacchina, un salume moderno e super light con un gusto fresco ed armonico che lascia una piacevole e gradita persistenza.
Per informazioni:
www.marcodoggiono.com